
(foto Agostini)
Un giro di prostituzione con transessuali e donne tra Follonica e Grosseto. Che durava ormai da qualche anno. Ed era così ormai radicato nel territorio che nel losco mondo della prostituzione era molto conosciuto. A gestirlo era una coppia, marito e moglie, lui Fabio Scatena, follonichese di 60 anni e lei Aziza Essat, straniera di 41 anni. I due non avevamo mai rallentato la loro attività, neppure durante il lockdown. L’indagine, coordinata dai carabinieri della Compagnia di Follonica, è andata avanti due anni sino a ieri mattina, quando è scattato il blitz alle prime luci dell’alba. I militari del Golfo hanno hanno infatti eseguito tre misure cautelari, emesse dal Gip, a carico di tre persone. Oltre alla coppia nei guai ci è finito anche Nicola Bergamini, 51 anni. Due le misure cautelari in carcere (per Aziza Assat e Bergamini) e un arresto ai domiciliari (Scatena). Le indagini, che hanno avuto inizio nel novembre 2018, riguardano dunque un giro di prostituzione gestito dalla donna che abita a Follonica con l’appoggio del marito. La coppia infatti concedeva in affitto alcuni immobili di proprietà a transessuali sudamericani e donne per prostituirsi, e si adoperava anche per trovare altre sistemazioni anche ad altri soggetti che facevano la stessa attività. Il terzo indagato, Bergamini, operava invece su Grosseto, trovando sistemazione a chi si prostituiva riscuotendo le somme convenute in precedenza prima di entrare in casa. Numerose le attività tecniche condotte dai carabinieri: dai servizi di osservazione fino alle dichiarazioni testimoniali raccolte. Tra queste si sono rivelate molto preziose quelle fornite da alcuni transessuali, che avevano confermato il ruolo dei due coniugi specificando anche che la "retta" settimanale stabilita per l’uso degli immobili era di 350 euro. Un’attività illecita, quindi, molto redditizia per la coppia indagata, considerato anche che in una casa spesso si prostituivano più trans. L’indagine ha anche fatto emergere come nel tempo gli indagati fossero giunti ad una vera e propria spartizione del territorio, la prima gestendo gli affari su Follonica ed il secondo quelli su Grosseto. Le prestazioni trovavano anche visibilità tramite annunci locali, che sono stati tutti ritrovati grazie alle indagini, minuziose e attente. Ulteriore conferma del quadro probatorio è giunta poi da un sequestro, operato dalla Guardia di Finanza di Follonica nel contesto di una attività di contrasto alla pirateria audiovisiva. La coppia gestiva a Follonica un bar-tavola calda e nel locale è stato trovato materiale audio-video nell’esercizio commerciale della coppia. E’ così emerso che alcuni locali sfruttati per il meretricio erano dotati di telecamere che avevano così filmato le prestazioni sessuali che si erano consumate nel tempo all’interno.