
"Se c’è una certezza per tutti i partiti che in questo momento sono al governo con Draghi o alla finta opposizione della Meloni, è la collocazione internazionale dell’Italia". Inizia così la disamina dei simpatizzanti di "Potere al popolo" che ieri mattina hanno manifestato il loro dissenso di fronte alla caserma del Savoia Cavalleria. "Come ha dichiarato lo stesso Draghi al meeting di comunione e liberazione a Rimini "L’Italia ce la farà, con qualsiasi governo!". A fare cosa? – prosegue Potere al popolo – A mantenere il paese sia nello scacchiere guerrafondaio della Nato, sia nei vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea. Con il Def 2022 il governo Draghi ha aumentato le spese militari a 38 miliardi, togliendo lo 0,5% del Pil in istruzione e lo 0,8% per la sanità in favore del complesso-militare-industriale europeo. L’obiettivo è portare le spese militari al 2% del Pil". Poi aggiungono: "Con il vincolo esterno euro-atlantico si persegue la creazione del polo imperialista europeo, che affronta le controversie internazionali con le cosiddette "guerre di civiltà contro i dispotismi orientali" come in Ucraina, trascinandoci sull’orlo di una terza guerra mondiale. Rompere con l’euro-atlantismo diviene una questione di sopravvivenza non più rinviabile, per costruire un’alternativa alla crisi energetica determinata dalla speculazione finanziaria sulle fonti energetiche". Potere al Popolo sostiene Unione Popolare "per ridare centralità al pubblico e alla volontà popolare, per una transizione ecologica senza centrali a carbone e nucleari, bocciate da un referendum popolare e rientrato nell’agenda Draghi, per una ricerca pubblica ed una Università al servizio della pace, non della guerra. Siamo contro l’occupazione militare Usa del territorio italiano e per lo scioglimento della Nato. Per fare questo è necessaria una rottura netta con il capitalismo".