FOLLONICA
"Forse sarà stata colpa del Comune, forse sarà stata colpa della Regione, ma di fatto di quei 680 milioni di euro dei Fondi di sviluppo e coesione, alla città di Follonica non è arrivato nemmeno un centesimo". Iniziano così il consigliere provinciale Danilo Baietti e il consigliere comunale Sandro Marrini di Fratelli d’Italia Follonica. Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) è, insieme ai fondi strutturali europei, lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali. In particolare, l’intervento del Fondo è finalizzato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale. E anche la Regione Toscana ha usufruito di questi fondi, purtroppo, secondo i consiglieri di Fratelli d’Italia, Follonica è rimasta fuori.
"Tutto questo, denota due cose – aggiungono Baietti e Marrini – La prima è quella che l’amministrazione comunale si lascia scappare l’opportunità di avere rilevanti risorse che avrebbero sicuramente arricchito il territorio con importanti opere di riqualificazione che la città aspetta da anni. La città avrebbe bisogno di risorse per dare una svolta a tutto. La seconda, è che il Partito Democratico, regionale, provinciale e comunale soltanto a parole dice di aver a cuore la città di Follonica, ma nei fatti continua a dimenticarsi dei follonichesi, perdendo tante occasioni e opportunità, destinandole invece per altre realtà, forse ritenute più importanti, del nostro territorio provinciale sempre amministrate dalla sinistra". Secondo i rappresentanti di Fratelli d’Italia, il maggiore partito della città non avrebbe a cuore le sorti della città. "Quindi, si assiste con la mancata concessione dei fondi di coesione e sviluppo – concludono Danilo Baietti e Sandro Marrini – all’ennesimo fallimento della gestione della città da parte dei partito democratico locale, che da sempre amministra in modo cieco e senza prospettive future la comunità follonichese".