Delitto in villa a Capalbio: "Madalina uccisa con 28 coltellate"

Ricostruzione delle indagini per l’omicidio di Pescia Fiorentina. Adrian Luminita cercò di cancellare le tracce

La coppia che risiedeva nella villa nelle campagne di Pescia Fiorentina

La coppia che risiedeva nella villa nelle campagne di Pescia Fiorentina

Capalbio (Grosseto), 24 febbraio 2022 - La uccise il 6 dicembre del 2020 anni al culmine di una lite con 28 coltellate, con una violenza tremenda e inattesa. Adrian Luminita, 43 anni, a processo per omicidio in tribunale a Grosseto, accanto al suo difensore Paolo Malasoma, ha ricostruito l’aggressione che portò alla morte della moglie Madalina, avvenuta nella casa che gestivano a Pescia Fiorentina, nelle campagne di Capalbio. Di fronte al presidente della corte, il giudice Adolfo Di Zenzo e alla giudice a latere Laura Previti, è stato ricostruito il femminicidio di Capalbio grazie alla testimonianza dei carabinieri della Procura che hanno indagato su quel terribile delitto. Grazie ad immagini infatti, i carabinieri hanno spiegato cosa successe in quella dependance: l’uomo era il custode della villa in via della Speranza e la moglie Madalina lavorava come colf da un imprenditore che vive poco lontano da quella villa.

I carabinieri fuori dalla villa e, nel riquadro, la coppia

Il giudice ha anche ascoltato l’audio originale della telefonata con la quale Adrian avvertiva i carabinieri ("E’ successo un macello, ci siamo ammazzati" disse) di quello che era accaduto quella notte. All’arrivo dei militari, l’uomo fu trasferito a Siena perché aveva gravi ustioni al corpo. Adrian aveva infatti tentato di dar fuoco alla casa con la moglie ormai morta, probabilmente per cancellare le tracce. I militari trovarono il corpo della moglie di fronte a una porta a vetri, completamente ricoperto di sangue e con segni di ustione addosso. C’era anche porcellana spaccata accanto al corpo della donna. La giovane era stata colpita con 28 coltellate in tutto il corpo. I carabinieri hanno anche ricostruito che la donna era molta da molte ore perchè c’era una grossa macchia di sangue sul divano, dove probabilmente fu rimasta uccisa.

Dopo aver ucciso la moglie Adrian aveva nascosto il coltello nello stereo (poi ritrovato) e poi era andato a dormire, secondo quanto ricostruito dai carabinieri. L’uomo l’avrebbe poi colpita alle spalle ma lei si sarebbe difesa fin che ha potuto. Dopo averla uccisa l’ha trascinata al centro della stanza e l’ha cosparsa di benzina, appiccando il fuoco con un accendino. Prima aveva utilizzato un coltello per autoferirsi, per far sembrare che tra i due ci fosse stata una lite. Secondo l’avvocato di Adrian Luminita, Paolo Malasoma, "il mio assistito si è assunto tutta la responsabilità del gesto – ha detto – lavoriamo sulla determinazione della pena. Se avesse voluto avrebbe infatti fatto sparire l’arma e il cadavere. E invece ha chiamato le forze dell’ordine".