REDAZIONE GROSSETO

"Falusi, i silenzi sono preoccupanti"

Le minoranze: "Spedite due Pec senza risposta. Siamo costretti a chiamare in causa il Difensore civico"

"Non arriva risposta alla nota inviata da Borelli e Fedeli via posta Elettronica Certificata l’11 marzo scorso che chiedeva informazioni rispetto alla bolla covid che si era verificata all’interno della Rsa Falusi di Massa Marittima". Inizia così la nota delle minoranze di Massa Maritti,a lista civica "Massa Comune", partito Repubblicano e Pci "Colline Metallifere". "È vero che c’è stato un Consiglio nel quale sommariamente il commissario ha risposto ma a domande precise si chiedevano risposte precise che non sono giunte neppure dopo il sollecito inviato sempre via Pec in data 9 maggio scorso - aggiungono – Tutte e due le Pec sono state indirizzate al sindaco e al Commissario, poi diventata presidente, del Falusi e fino ad oggi, nessun cenno di riscontro o comunicazione è venuta in merito a quanto richiesto così da far pervenire l’istanza al Difensore Civico che, come avvenuto in altre occasioni, inviterà a rispondere. Ma il comportamento è scorretto e non rispettoso delle norme ma soprattutto mostra arroganza e prepotenza oltre che a una totale chiusura sull’istituto, quasi fosse cosa privata". Poi aggiungono: "In questi giorni poi le acque si agitano ulteriormente. Notizie di turbolenze sono state riferite da fonti interne. La contrattazione sembra essersi arenata sugli aspetti che riguardano l’organizzazione del lavoro e questo sembra abbia fatto adirare il presidente dell’Istituto che avrebbe affermato che in assenza di sottoscrizione da parte dei sindacati sarebbero stati presi provvedimenti molto forti. Non tornano i turni con dipendenti sempre più stressati, non torna neppure l’applicazione delle norme in materia di nuclei che, ad esempio per il nucleo Alzheimer, prevede un minimo di ore per le rispettive figure professionali che la parte datoriale invece vuole prendere come massimo. Infine, se viene confermato, la questione delle comunicazioni dello stato di malattia per il quale la presidente sembra che abbia addirittura modificato le norme del contratto nazionale di lavoro che prevede la comunicazione di malattia da parte del dipendente all’inizio del turno di lavoro mentre la richiesta della parte datoriale vorrebbe anticiparla, quasi come se non vi fossero situazioni particolari e imprevedibili". Secondo la minoranza, "in sintesi se un dipendente si sente male un’ora prima di andare a lavoro sarebbe sanzionato? Se uno ha un malore quando si reca al lavoro non può andare in malattia? Insomma un bel caos ma tutto va bene e soprattutto tutto avviene nel chiuso e nel silenzio dell’Istituto".