Controlli a tappeto, l’Anticrimine a Follonica dopo la sparatoria

Come è cambiata la situazione dopo il delitto in strada

Nella foto i due feriti, Paola Martinozzi e Massimiliano De Simone

Nella foto i due feriti, Paola Martinozzi e Massimiliano De Simone

Follonica (Grosseto), 22 aprile 2018 - Prima risposta, forte e decisa, dello Stato dopo la recrudescenza degli episodi criminali della scorsa settimana a Follonica. Episodi insoliti per una cittadina tranquilla di provincia come (era) quella del Golfo. Durante la sparatoria di venerdì scorso, Raffaele Papa, adesso in carcere con l’accusa di omicidio e un duplice tentato omicidio, ha fatto fuoco con una pistola calibro 9 sul petto di Salvatore De Simone, uccidendolo.

Papa ha anche ridotto in fin di vita Massimiliano De Simone, fratello della vittima, e la farmacista Paola Martinozzi che lotta ancora tra la vita e la morte alle Scotte di Siena, dopo essere stata sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla testa. Motivi che hanno portato la polizia ad intensificare i controlli finalizzati a rinvigorire la percezione di sicurezza e riaffermare i principi di legalità in un territorio che pare aver perduto davvero molte certezze. Attività che è stata espletata, nei turni serale e pomeridiano rispettivamente di giovedì e venerdì scorso.

Una decisione importante da parte della polizia che ha spedito nel Golfo gli equipaggi della Questura e quelli del reparto Prevenzione Crimine «Toscana». Gli agenti hanno pattugliato ed effettuato posti fissi e mobili di controllo. Alla fine dell’attività sono stati controllati 24 veicoli, identificate 65 persone e controllati gli avventori di 4 sale giochi, che dagli accertamenti eseguiti in molti risultano già noti alle forze di polizia per i pregiudizi penali o di polizia. L’attenzione della Polizia rimarrà alta a Follonica con controlli e attività che proseguiranno.

Il Comune intanto, dopo le ultime sollecitazioni da parte del sindaco Andrea Benini che era uscito allo scoperto parlando chiaramente di metodi mafiosi ha aderito già da alcuni anni, unico in tutta la provincia, ad «Avviso Pubblico», un’associazione, nata nel 1996, di enti locali che promuovono una rete di saperi e formazione civile contro le mafie. Lo scopo è quello di diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Una risposta che cozza con quanto affermato dal procuratore della Repubblica, Raffaella Capasso, che ha etichettato la sparatoria di via Matteotti come un "normale raptus di follia per futili motivi".

Matteo Alfieri