Il futuro è già iniziato. E "beeco" lo anticipa

Innovazione e proposte nei panel organizzati alla Fiera del Madonnino

Le nuove frontiere dell’ agricoltura protagoniste al Padiglione Innovation Farm, durante la "Fiera del Madonnino", con il panel organizzato da "beeco, ecosistema di innovazione italiano". L’evento "Innovazione nell’agritech - il punto di vista della Ricerca", guidato dal professor Angelo Riccaboni, presidente Fondazione Prima e Santa Chiara Lab UniSi, ha riunito le università toscane ed esperti per offrire una visione approfondita sul futuro dell’agritech.

Riccaboni ha messo in luce la crescente interconnessione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, un’evoluzione significativa rispetto a vent’anni fa. Ha inoltre enfatizzato le complessità intrinseche dell’interazione tra università e industria, in particolare riguardo alla precisione delle aspettative aziendali in termini di innovazione.

Questi incontri, spesso complessi, evidenziano la necessità di applicare concretamente le innovazioni anche dopo la conclusione dei progetti finanziati. "Per superare queste sfide – specifica Riccaboni – stiamo provando ad introdurre nuove figure professionali, gli ‘Innovation Brokers’, mediatori tra ricerca e imprese che facilitano un dialogo costruttivo per risolvere problemi concreti degli agricoltori attraverso l’innovazione applicabile. Questa soluzione rappresenta un cambiamento di paradigma essenziale: invece di imporre soluzioni dall’alto, si suggerisce di instaurare una collaborazione orizzontale che miri a risolvere problemi specifici attraverso l’innovazione applicabile e concreta".

Alessandro Parenti, in rappresentanza dell’Università di Firenze, ha esaminato invece le potenzialità del sistema frantoio, sottolineando l’importanza di migliorare i processi di trasformazione.

Alberto Pardossi, dell’Università di Pisa, ha poi trattato le innovazioni nelle colture protette come il vertical farming, evidenziando i benefici in termini di uso dell’acqua e impatti ambientali, mentre Claudio Cantini (Cnr) ha illustrato come il trasferimento tecnologico debba essere orientato alle esigenze reali delle aziende. Inoltre, Danilo Monarca (Unitus), ha discusso della necessità di innovazione per la resilienza al cambiamento climatico.

"Questo convegno – dicono i soci di beeco – ha rappresentato un punto di svolta significativo, dimostrando l’impegno congiunto di accademici e professionisti verso un futuro agricolo più sostenibile e tecnologicamente avanzato. Il dialogo costruttivo, le soluzioni innovative e il continuo scambio tra ricerca e pratica promettono di guidare l’agricoltura verso una nuova era di efficienza e responsabilità ambientale".

Il Padiglione Innovation Farm si è rivelato quindi un punto di incontro fra esperti estremamente importante e – soprattutto – un tavolo intorno al quale si sono seduti professionisti che, ognuno le proprie competenze, hanno evidenziato quali e quanti spazi si stiano aprendo nel settore dell’agricoltura hi-tech e quanto sia possibile, attraverso la stretta collaborazione, trasformare un’idea in un progetto concreto.