Sparatoria di Follonica, ancora gravissimi a Siena i due feriti

Massimiliano De Simone e Paola Martinozzi lottano contro la morte

Nella foto i due feriti, Paola Martinozzi e Massimiliano De Simone

Nella foto i due feriti, Paola Martinozzi e Massimiliano De Simone

Siena, 17 aprile 2018 - Un altro giorno di speranza per Massimiliano De Simone e Paola Martinozzi è trascorso. I due, feriti dalla pistola impazzita di Raffaele Papa, stanno lottando per vivere all’ospedale Le Scotte di Siena. Anche ieri hanno trascorso un altro giorno nel reparto di rianimazione.

Difficile che a breve venga sciolta la prognosi: le loro condizioni sono infatti ancora molto gravi e i medici hanno adottato una linea molto prudente. Da una prima ricostruzione compiuta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Grosseto pare infatti che Papa abbia esploso almeno cinque colpi di pistola in via Matteotti in pieno giorno venerdì scorso: il primo ha raggiunto e ucciso Salvatore De Simone, un altro proiettile della calibro nove semiautomatica ha colpito al petto il fratello Massimiliano, perforandogli gravemente un polmone e il terzo la farmacista Paola Martinozzi, raggiunta tra la testa e il collo: una ferita che l’ha ridotta in fin di vita, con la necessità nell’immediatezza del fatto di essere rianimata almeno due volte.

Sulla traiettoria degli altri colpi, uno finito anche nella vetrina di un bar al lato opposto della strada stanno indagando i carabinieri. La principale preoccupazione dei medici, ora, è quella delle condizioni future dei due feriti che saranno valutate attentamente al risveglio dal coma farmacologico.

Nella giornata di martedì 17 aprile, intanto, dovrebbe essere assegnato l’incarico da parte del pubblico ministero Giampaolo Melchionna che coordina le indagini per l’autopsia sul corpo di Salvatore De Simone. Sarà il professionista che guida l’equipe di medicina legale di Siena, Matteo Benvenuti, a effettuare l’esame autoptico sul copro dell’uomo ucciso in strada dopo una violenta lite.

Esame autoptico che potrebbe svolgersi già nella giornata di martedì. Da una prima ricostruzione però, il trentenne, dopo aver discusso animatamente coi due fratelli per un problema legato alla tettoia confinante tra la sua rosticceria e l’albergo gestito dalla famiglia De Simone, si è allontanato per andare a prendere la pistola e poi ha fatto fuoco.