Confcommercio: "Imprese, c’è un calo che non si arresta. La politica si svegli"

Giulio Gennari analizza i dati provinciali e il quadro non è positivo "Si è interrotta la crescita anche nel settore della ristorazione. Dal governo ci aspettiamo risposte, ma pure a livello locale".

Confcommercio: "Imprese, c’è un calo che non si arresta. La politica si svegli"

Confcommercio: "Imprese, c’è un calo che non si arresta. La politica si svegli"

Non è un quadro rassicurante quello che descrive lo stato di salute generale del commercio in Maremma: le imprese attive, dicono i dati camerali del terzo trimestre 2023. sono 5.027, il decremento registrato è del 2%, tanto che si parla di "discesa senza fine". E anche la ristorazione dall’anno scorso ha invertito la sua pluriennale crescita.

"Questo è ciò che succede sul nostro territorio – dice Giulio Gennari, presidente Confcommercio – così come nel resto d’Italia. Anche se non mancano segnali positivi, come la tenuta dell’occupazione e un’inflazione che continua a rallentare la sua corsa, questi dati ci dicono chiaro che non più possibile aspettare. C’è bisogno di un sostegno importante e sostanzioso da parte del Governo, così come è stato fatto per far ripartire l’edilizia; servirebbe un intervento forte anche per il commercio. La nostra Associazione sta impegnandosi moltissimo per chiedere quell’aiuto che i piccoli imprenditori meritano perché sono la spina dorsale della nostra economia. Parlo dei commercianti, così come dei ristoratori, degli albergatori e degli altri gestori delle strutture ricettive turistiche, dei balneari, degli agenti di commercio, degli agenti immobiliari, degli alimentaristi, dei liberi professionisti. E per proteggere i negozi di vicinato, sempre più a rischio, e, di conseguenza, i nostri centri storici e i nostri quartieri, c’è bisogno di decontribuzioni, regimi fiscali di vantaggio, sgravi importanti sugli oneri a carico dei datori di lavoro anche sui contratti a termine, che significa anche buste paga più alte e ripresa dei consumi, una diminuzione del costo del credito per far ripartire gli investimenti. Intanto non ammettiamo più ritardi sul tema dell’azzeramento completo dei costi sulle transazioni dei pagamenti elettronici che ricadono sulle spalle degli esercenti e che aspettiamo da troppo tempo. Nella sostanza, c’è bisogno dell’impegno di tutti, e qui mi rivolgo anche ai nostri amministratori pubblici che possono contribuire fattivamente in molti modi, non solo con sgravi per il suolo pubblico".

Confronto continuo e collaborazione tra associazione ed enti locali è anche alla base di un altro progetto denominato "Cities" con il quale Confcommercio sta costruendo una rete di competenze interdisciplinari.

"Contro lo spopolamento dei centri storici – spiega Giulio Gennari – intendiamo promuovere una nuova visione degli spazi del commercio, sostenendo strategie territoriali per migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini. Ad esempio, lavoreremo sullo spazio pubblico che, ripensando all’identità e all’immagine delle vie commerciali e alla riattivazione dei fondi sfitti, dovrà essere innovativo. Mai ci stancheremo di dire che i commercianti sono l’anima delle città. Le luci accese dei negozi, dei bar, dei ristoranti, delle attività commerciali in genere, non solo sono belle, sono fonte di sicurezza per i passanti, sono la vita delle nostre comunità".