C’è il problema delle alghe. L’invasione continua

I banchi di valonia ora sono sui fondali, ma sono sempre presenti

C’è il problema delle alghe. L’invasione continua

C’è il problema delle alghe. L’invasione continua

Cormorani granchi blu e, ovviamente, alghe. Queste ultime non sono certo un predatore, ma questo non basta a rendere la loro presenza meno preoccupante, per chi della laguna non vede solo una bellezza paesaggistica, ma anche una risorsa ambientale e occupazionale. Le elevate temperature invernali hanno aumentato la loro quantità e il rischio è che con l’arrivo del caldo queste colonie si trasformino togliendo ossigeno alle acque. Secondo una rilevazione aerea, circa il settanta per cento della laguna di ponente è interessato dalla presenza di alghe. Mentre nel versante di levante, quello in cui nel 2015 si verificò la moria, sono già tre le zone che potrebbero diventare critiche con l’arrivo, ormai prossimo, del caldo. Nel settore di Ansedonia, dove si sono sviluppate consistenti masse di alghe rosse, che sono facilmente deteriorabili con il caldo e possono produrre distrofia; nell’area centrale, tra il centro abitato e il tombolo di Feniglia, dove si è accumulata molta materia organica labile nei sedimenti, altro fattore alla base del processo distrofico; nel tratto tra diga e Miniere, dove si è prodotta una massa importante di valonia (alga a palla), anche questa sensibile al caldo. Negli ultimi giorni la valonia, un’alga che in laguna si lascia traportare dalla corrente perché non si ‘attacca’ agli scogli come fa in mare, è arrivata anche a ridosso del centro abitato. Per alcuni giorni il ‘prato’ era ben visibile, poi le alghe sono andate sul fondo. Ma sono sempre lì. Potrebbero tornare a galla o deteriorarsi, contribuendo a quei processi che tolgono ossigeno all’acqua. Con l’arrivo del caldo, si vedrà. R.B.