REDAZIONE GROSSETO

Campeggio abusivo. Blitz a Campo Cangino

Nella zona del depuratore c’erano casette in legno, manufatti, roulotte e docce. Sono lottizzazioni di terreno destinate ad orto in un’area di oltre un ettaro. .

Ci sono voluti più di tre mesi per completare il faldone che descrive nel dettaglio quello che è stato realizzato nel terreno di Campo Cangino. Tutto è partito al termine della scorsa estate, a seguito di alcuni sopralluoghi svolti dalla Polizia Municipale di Follonica e dai tecnici del Comune. In quelle campagne che circondano il depuratore cittadino sono stati scoperti numerosi interventi edilizi realizzati senza permesso a costruire. In particolare all’interno di una singola proprietà di un ettaro e mezzo circa è stata scoperta una lottizzazione divisa in numerose parti. Lotti che sono stati venduti a singoli proprietari dopo un frazionamento a uso ortivo. Nelle varie porzioni di terreno sono però stati scoperti alcuni manufatti in legno e ferro, oltre a roulotte, docce, bagni e piscine fuori terra. Interventi realizzati in assenza dei titoli abilitativi edilizi e in contrasto con le normative urbanistiche ed edilizie vigenti nelle zone agricole con uso difforme rispetto a quello agricolo previsto. "In quel terreno sono state realizzate quelle che sembrano essere a tutti gli effetti delle piazzole di un campeggio, con bagni e docce – spiega il sindaco Andrea Benini – tutti interventi fatti nello spregio delle norme, sia urbanistiche che ambientali. Situazioni di questo genere, con orti e terreno che vengono edificati abusivamente per essere utilizzati come abitazioni o residenze turistiche, creano un danno alla città e all’ambiente. Follonica sempre di più punta su un turismo di qualità ma episodi di questo genere, che stiamo contrastando con tutte le nostre forze, ci riportano indietro di decenni". È da sottolineare il fatto che la presenza non conforme di cucine, bagni e di scarichi delle docce, rappresenta un problema molto serio dal punto di vista ambientale. Lo smaltimento delle acque reflue deve infatti avvenire tramite gli appositi impianti di scarico comunali o consortili.