"Bolla Covid a Orbetello: ora basta"

Sempre più forti le pressioni del Comune lagunare sull’Asl affinché l’ospedale torni alla normale operatività

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Fibrillazioni in crescita nella Maremma del Sud per il prossimo futuro dell’ospedale di Orbetello. Tra una settimana, infatti, cesserà lo stato di emergenza pandemico e la Terapia Intensiva del Misericordia – fortunatamente – sono giorni che non ha più ricoverati. E anche i reparti di Malattie infettive e pneuomologia Covid sempre dell’ospedale di Grosseto hanno un numero ridotto di pazienti rispetto alle potenzialità. Tutte condizioni, queste, che spingono i Comuni del Sud afferenti al San Giovanni di Dio – Orbetello e Capalbio su tutti – a chiedere ad Asl di smantellare la ’Bolla Covid’ organizzata in tutta fretta qualche settimana fa per accogliere le degenze dei pazienti cosiddetti ’Covid per caso’. Decisione che ha inevitabilmente comportato una riduzione di posti letto ordinari all’ospedale lagunare e di conseguenza a una riduzione di servizi. Per questa ragione dopo la nota un po’ indispettita del sindaco di Capalbio, Gianfranco Chelini, oggi è il Comune di Orbetello a scendere nell’agone politico-sanitario per avanzare in sostanza la stessa richiesta: smantellare la ’Bolla Covid’ all’ospedale di Orbetello e restituire i dieci posti letto sottratti alle normali attività. Secondo i sindaci del Sud tutti i bisogni Covid devono essere concentratati a Grosseto. "Mancano pochi giorni alla fine dell’emergenza Covid 19 prevista per la fine del mese. Lo stesso hub vaccinale aperto nel nostro comune concluderà le vaccinazioni domenica (domani, ndr). Quale sarà il futuro della Bolla Covid aperta nel nostro ospedale?" si domandano il sindaco Andrea Casamenti e il suo assessore alla sanità Silvia Magi. "A oggi – dicono i due amministratori – nella Bolla Covid orbetellana solo 2 posti letto su 8 sono occupati. Ci chiediamo se veramente valga la pena continuare a sacrificare altre prestazioni e tipologie di intervento per mantenere un servizio necessario attualmente a sole due persone. Chiediamo alla dirigenza ASL di intervenire in tempi brevi, rivedendo la scelta di garantire posti letto ai cosiddetti “positivi per caso” nel nostro nosocomio valutando il numero dei ricoveri effettuati e le prestazioni ad oggi in attesa perchè ovviamente non hanno trovato risposta; ma soprattutto chiediamo di chiudere la bolla e garantire la piena fruizione delle attività dei vari reparti, vista l’ormai inutilità della stessa".