REDAZIONE GROSSETO

Biogas a Capalbio, Bonifazi esulta: "Hanno vinto gli interessi collettivi"

Per Provincia e Comune scompare lo spettro del risarcimento / RIBALTATA LA SENTENZA DEL TAR

Il presidente Bonifazi e il sindaco Bellumori

​Grosseto, 11 marzo 2015 -  «UN OTTIMO Risultato che conferma ancora una volta il buon operato degli uffici e delle amministrazioni pubbliche nel loro complesso e la loro capacità di agire correttamente in difesa del territorio e degli interessi collettivi». Così il presidente della Provincia, Emilio Bonifazi, commenta la decisione con la quale il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar riguardo la vicenda del biogas che la società Sacra voleva realizzare su territorio comunale di Capalbio. Sicuramente da una parte c’è la riaffermazione di un principio, che riguarda il ruolo di un ente pubblico sulla programmazione e la definizione del territorio, ma dall’altra c’è anche una questione economica non da poco, dato che la sentenza del Tar condannava la Provincia e il Comune di Capalbio a risarcire a Sacra il danno derivante dalla mancata realizzazione dell’impianto.

UN DANNO che la Sacra, un’azienda estesa su cento ettari che per la realizzazione dell’impianto aveva dovuto affittarne altri quindici, aveva già quantificato in 700mila euro per le spese già sostenute e in una cifra oscillante tra i nove e i tredici milioni di euro per il mancato guadagno. Un salasso che avrebbe mandato ko Provincia e Comune. «La sentenza del Consiglio di Stato – afferma Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio – ha un’importanza straordinaria. Nei principi affermati è destinata a far parte della giurisprudenza italiana. Il Consiglio analizza con lucidità e rompe il teorema su cui si basava il ricorso di Sacra al Tar in cui si definiva ingiusta o illecita l’attività delle amministrazioni, confermando la bontà delle scelte istituzionali e la loro legittimità». Provincia e Comune si erano opposti alla realizzazione dell’impianto a biogas in località Origlio, nelle vicinanze del lago di Burano, programmato dalla Sacra. La società aveva presentato ricorso contro la determina dirigenziale della Provincia. Con una separata sentenza il Tar aveva respinto le accuse dei vicini e delle associazioni ambientaliste che si opponevano all’impianto. Il Consiglio di Stato adesso ribalta tutto e condanna Sacra al pagamento delle spese processuali: ottomila euro alla Provincia e altrettanti al Comune. INSIEME alle istituzioni si era mossa anche Italia Nostra, affiancata d ai proprietari confinanti con Sacra, tra cui il giornalista Furio Colombo e sua moglie Alice Oxman. Gli ambientalisti avevano messo sotto accusa gli effetti e le ricadute sull’ambiente dovuti all’impianto, che avrebbe raggiunto la potenza di 998 chilowatt. Una potenza calibrata, che avrebbe evitato al progetto un percorso di autorizzazioni più complesso, compresa una Valutazione di impatto ambientale, che compete agli impianti che raggiungono il megawatt di potenza (appena 2 chilowatt in più).

Riccardo Bruni