
Balocchi, mossa del cavallo che spariglia le carte
Le ultime mosse del sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi, cioè le dimissioni dalla Giunta del Coeso e l’invito all’Amiata grossetana a staccarsi per costituire un unico ambito sanitario col versante senese hanno suscitato molte reazioni. Tra i sindaci amiatini non c’è uniformità di pensiero. Vicino alle posizioni di Balocchi è il sindaco di Seggiano, Daniele Rossi: "E’ una questione che se ne discute da anni, certamente nel merito condivido la proposta di Balocchi – spiega Rossi –. Diciamo che il discorso è aperto da tempo e il fautore più acceso di questo progetto sono stato io, quando se ne è iniziato a parlare. Le condizioni per un distretto socio-sanitario unico con l’Amiata senese ci sarebbero, ma allo stesso tempo ci sarebbero delle difficoltà da superare, a partire da fatto che si tratterebbe di un distretto su due province. È logico che due ospedali che si sovrappongono, come Castel del Piano e Abbadia San Salvatore, non hanno futuro, ma due ospedali in rete hanno più prospettive. Al netto della questione sanitaria, la casa della salute di Castel del Piano non risponde ai bisogni dei Comuni amiatini, a noi servono i servono servizi sui territori. Anche i servizi sociali non rispondono alle esigenze del nostro territorio". Michele Bartalini, sindaco di Castel del Piano e Jacopo Marini, primo cittadino di Arcidosso, hanno accolto l’ultima uscita di Balocchi con sorpresa pur sapendo che è un discorso più volte dibattuto. Massimo Galli, sindaco di Roccalbegna invece non è in linea con Balocchi. "Abbiamo dei progetti insieme al Coeso, nello specifico grazie a un progetto Pnrr abbiamo ottenuto un finanziamento per la ristrutturazione del condominio sociale – ha detto – non usciamo da Coeso". "La posizione di Balocchi – afferma Andrea Ulmi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità – è la stessa che io vado sostenendo da circa dieci anni. Santa Fiora non può avere le stesse esigenze di Grosseto o di Monterotondo o di Castiglione della Pescaia. I tempi sono maturi per una discussione di buonsenso sulle necessità future dei territori e su un ritorno a distretti di dimensione ridotta e più vicini alle esigenze dei cittadini".
Nicola Ciuffoletti