Orbetello (Grosseto), 25 luglio 2024 – Il suo ultimo giorno di vita è stato seguito con ansia da tutta la Toscana. La sua agonia ha impressionato molte persone che hanno seguito momento per momento le operazioni per cercare di tenerla in vita. La balenottera di Talamone, morta nella serata di mercoledì 24 luglio, è stata portata a terra sul molo di Talamonaccio, nel complesso del porto turistico, attraverso una gru fornita da un privato.

Hanno partecipato al recupero i vigili del fuoco, la Guardia Costiera e personale dell’università di Padova. Che adesso studierà le cause della morte dell’animale. Gli spiaggiamenti di cetacei italiani vengono studiati proprio dal Cetacean strandings Emergency Response Team (Cert), frutto di una collaborazione tra Ministero dell’Ambiente e Università di Padova. Per i vigili del fuoco hanno operato il personale Soccorritore Acquatico di Grosseto con due moto d’acqua e il nucleo sommozzatori del comando di Livorno.

Le operazioni di trasferimento a terra dell’animale sono avvenute in maniera regolare. Poi appunto la consegna della carcassa all’Università di Padova. Ieri erano intervenuti anche studiosi dell’Università di Siena. L’animale, undici tonnellate e una decina di metri di lunghezza, era magro, con diversi parassiti.

Le sue condizioni sono state giudicate subito serie. Il cetaceo si era presentato dentro il porto di Talamone infilandosi fra le barche. Erano stati i diportisti a dare l’allarme. Ogni tentativo di riportare la balenottera a largo era stato vano. Tornava infatti verso la banchina. Le condizioni sono rapidamente peggiorate. Poi la decisione della soppressione.