Avifauna nel Parco della Maremma. Da tutta Italia per il censimento

Quaranta i volontari che hanno partecipato coordinati da Luca Puglisi, direttore del Centro ornitologico toscano

Avifauna nel Parco della Maremma. Da tutta Italia per il censimento

Avifauna nel Parco della Maremma. Da tutta Italia per il censimento

Un paio di stivali ai piedi e binocolo alla mano. È iniziata così al Parco della Maremma la giornata dedicata al censimento degli uccelli acquatici svernanti, organizzato nell’ambito dell’Iwc (International Waterbirds Census). Sono 143 Paesi nel mondo ad adottare il programma di monitoraggio nelle principali zone umide europee e mondiali. A livello nazionale, il coordinamento è fatto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), invece, a livello regionale dal Cot (Centro ornitologico toscano). Circa 40 volontari si sono dati appuntamento al Granaio Lorenese per dirigersi, a gruppi, all’interno del Parco della Maremma, a Bocca d’Ombrone, nelle golene e nel padule della Trappola. Altre squadre fuori dal Parco, ovvero alla Diaccia Botrona, all’ex Padule aperto e alle risaie di Principina. Presenti, alle operazioni anche il presidente del Parco della Maremma Simone Rusci e Luca Puglisi, direttore del Centro ornitologico toscano. Gli uccelli acquatici rilevati sono 5000, di 41 specie, nonostante le condizioni pluviometriche e climatiche non ottimali. I rilevatori hanno censito le diverse specie che svernano nel Parco: oche selvatiche, gru, chiurli maggiori, pivieri dorati, pavoncelle, alzavole, germani reali, fenicotteri, aironi, moriglioni, mestoloni, cormorani, falchi di padule e il falco pescatore.

Poco distanti dalla riva, sono state avvistate oltre 3.000 berte minori specie di grande interesse conservazionistico. I numeri più rilevanti sono per oca selvatica 467, alzavole 1611, germani 561, mestolone 302, fenicotteri 87, piviere dorato 469. Il chiurlo maggiore, conferma la sua importanza nel parco con 124 esemplari, la popolazione più consistente in Toscana,anche se in declino a livello europeo. Interessante la presenza di una moretta tabaccata e di 7 morette. Mille esemplari di oche sono state contati in prossimità delle risaie di Principina (in area contigua).

"I volontari hanno delle tecniche specifiche per il conteggio- – spiega Rusci – dopo pochi secondi già riescono a fornire un numero". Poi parla della fragilità delle zone umide. "Tendono a scomparire perché si trovano nelle pianure e zone costiere, dove è maggiore la pressione antropica e lo sviluppo urbanistico. Grazie alla Convenzione di Ramsar c’è la tutela e il mantenimento delle zone umide, che rappresentano le poche isole di naturalità, importanti per la biodiversità." Secondo la Convenzione di Ramsar, la Maremma si qualifica sito d’importanza internazionale ospitando l’un percento della popolazione dell’oca selvatica,mentre lo raggiunge a livello nazionale con il fenicottero e la gru. La Maremma garantisce agli uccelli grandi aree di riposo e di alimentazione durante lo svernamento. Dal 1984 il Centro Ornitologico Toscano si occupa del censimento. "L’oca selvatica era molto rara all’inizio – dice Puglisi – negli anni Novanta si è insidiata una popolazione svernante che è cresciuta in modo esponenziale fino al 2010, dopodiché si è stabilizzata. Il 40% delle oche presenti in Toscana sono nella zona grossetana". Nel padule della Trappola, alcuni rilevatori si sono avvicinati agli esemplari, che si sono alzati in volo con la "spadulata". Erano presenti tre le specie il fenicottero e il cormorano (36 esemplari).

"I fenicotteri nascono con piumaggio e becco bianco – spiega un volontario – si dipingono di rosa, perché amano dei crostacei ricchi di carotenoidi. Il cormorano, invece,in questo periodo ha l’abito da sposo. È possibile avvistarlo con dei tratti bianchi". Padroni e simboli della libertà, gli uccelli, riconoscono nella Maremma,un vero paradiso di biodiversità.

Maria Vittoria Gaviano