Allarme demografico "In 10 anni perderemo il 30% degli alunni e 10 scuole a rischio"

La preoccupazione della Flc Cgil di Grosseto: "Tutto questo avrà un impatto significativo sull’organizzazione e sui posti di lavoro sia del personale docente che di quello tecnico e amministrativo".

Allarme demografico  "In 10 anni perderemo   il 30% degli alunni  e 10 scuole a rischio"
Allarme demografico "In 10 anni perderemo il 30% degli alunni e 10 scuole a rischio"

Con l’attuale trend demografico tra dieci anni nelle quinte classi delle scuole secondarie superiori della Maremma ci saranno 1.577 studenti rispetto agli attuali 1.840. Fra 12 anni, invece, i maturandi saranno appena 1.197. Questi sono i dati statistici arrivati dalla Cgil. "Consapevoli dell’impatto del cosiddetto ‘inverno demografico’ su un territorio con le caratteristiche come il nostro – spiega Cristoforo Russo, segretario della Flc Cgil – abbiamo deciso di verificare cosa potrebbe succedere nel mondo della scuola. E quello che viene fuori è decisamente allarmante. Analizzando la composizione della popolazione scolastica segmentata per fasce di età ci siamo infatti resi conto, ad esempio, che se oggi abbiamo 5.444 bambini nella fascia 10-12 anni, entro 7 anni nello stesso sottogruppo avremo appena 3.584 alunni che frequenteranno le nostre scuole primarie, con una perdita secca di 1.850 studenti. Stesso trend se prendiamo in considerazione i diciottenni: oggi le quinte classi delle scuole secondarie superiori sono frequentate da 1.840 studenti, fra 10 anni saranno 1.577 e fra 12 addirittura 1.197. Secondo le nostre proiezioni, entro i prossimi dieci anni, la riduzione media della popolazione scolastica sarà del 30%". Per arrivare a queste conclusioni la Flc Cgil ha calcolato l’impatto del calo demografico sulla popolazione scolastica di ciascun comune della provincia, confrontando il numero di studenti oggi compresi nella classe di età 0-2 anni, con quelli attualmente nella classe di età 11-13 anni. Fra dieci anni, solo per fare qualche esempio, ad Arcidosso ci sarà il 41% in meno di alunni nella fascia 11-13 anni; -35% a Capalbio, -46% a Castiglione della pescaia, -36% a Follonica, -41% a Gavorrano, -36% a Grosseto, -37% a Massa Marittima, -32% a Monte Argentario, -31% a Orbetello, -51% a Pitigliano, e il -48% nel comune di Scarlino.

"Oltre alla preoccupazione per il declino demografico complessivo del territorio – aggiunge Russo – è evidente che tutto questo avrà un impatto significativo anche sull’organizzazione dei plessi scolastici, e sui posti di lavoro nella scuola, sia per quanto riguarda il personale docente che quello tecnico e amministrativo. Con questi numeri inevitabilmente destinato a contrarsi. Con il nuovo dimensionamento scolastico degli istituti comprensivi previsto dal ministero dell’istruzione, che prevede almeno 900 studenti, nei centri periferici collinari e montani già ora ci sono problemi di personale per tenere aperti i plessi. Ma fra 10 anni la situazione sarà drammatica, perché perderemo tra 7 e 10 istituzioni scolastiche. Inoltre, dalle nostre elaborazioni risulta già oggi che il 14,5% degli studenti da zero a 18 anni hanno la cittadinanza straniera, e nei paesi della montagna e delle zone marginali senza di loro chiuderebbero molti plessi scolastici".

"Chi sul piano politico fa certe considerazioni xenofobe e allarmistiche sull’invasione degli extracomunitari, se non altro dovrebbe avere il buon senso di tacere e prendere atto della situazione. Considerato che nelle classi d’età fra 0 e 7 anni i bambini con cittadinanza straniera sono tra il 15 e 19% della popolazione scolastica totale. Per questo dobbiamo fare una vera discussione sulla scuola che vogliamo, soprattutto in una provincia come quella di Grosseto, con il 75% di aree interne. Le riforme della scuola, infatti, non possono rispondere solo alle logiche ragionieristiche di riduzione della spesa".

Steven Santamaria