
David De Gea insieme a Tommaso Martinelli durante un allenamento
Il tempo delle cosiddette "porte girevoli" è arrivato. E dopo alcuni anni di tentennamenti, la Fiorentina si prepara a una mini-rivoluzione tra i pali che, salvo dietrofront, dovrebbe portare all’addio di Pietro Terracciano (l’unico superstite dell’ultima Viola allenata da Stefano Pioli nel 2019) e alla promozione del giovanissimo Tommaso Martinelli. Sul conto del 2006, per la verità, ogni decisione verrà rinviata al termine del ritiro estivo al Viola Park e della successiva tournée in Inghilterra ma la sensazione che emerge forte e chiara da queste prime settimane di confronto a distanza tra l’allenatore e l’area tecnica è che ci sia davvero la voglia di concedere una grande chance all’estremo difensore fiorentino. Che non si traduca solo nella simbolica maglia numero 12 alle spalle del confermatissimo De Gea (che solo un mese fa ha rinnovato il suo contratto coi viola, triplicando quasi il suo ingaggio) ma anche in un impiego continuativo sia in Coppa Italia che, soprattutto, nei primi turni di Conference. Ovvero la competizione che solo una volta, nella scorsa stagione, ha visto protagonista il baby Martinelli, titolare per 90’ nel 7-0 del Franchi contro il Lask.
La prossima, però, sarà un’annata totalmente diversa. E il portiere dal cuore viola (non ha mai nascosto a nessuno il suo tifo) è pronto a caricarsi la Fiorentina sulle sue giovani spalle con maggiore continuità. Diverso destino, anzi totalmente opposto, è quello che attende Pietro Terracciano, pronto a salutare Firenze dopo sei anni: il ruolo di vice in porta che lo ha riguardato nella scorsa annata (unito ad alcune prestazioni poco felici - su tutte quella di Atene con il Panathinaikos - e ad alcune critiche ricevute dai tifosi) avrebbero portato il portiere classe ’90 a valutare soluzioni alternative per la parte finale della sua carriera, con la Cremonese in particolare che avrebbe preso informazioni sul conto dell’ex Empoli.
La situazione contrattuale di Terracciano, peraltro, impone delle riflessioni: l’accordo in scadenza tra nemmeno un anno e uno stipendio di quasi un milione di euro (0,9, per l’esattezza) potrebbero infatti spingere il club a monetizzare quanto più possibile da un elemento che, in ogni caso, è pronto a chiudere la sua parentesi a Firenze dopo 156 presenze.
Andrea Giannattasio
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