
Gilardino uno dei primi profili seguiti della Fiorentina dopo lo strappo di Palladino
E se fosse l’attesa del nuovo allenatore il nuovo allenatore? Vediamo un po’: De Rossi, Gilardino, Thiago Motta (per la gioia di Kean e Fagioli), l’emussionale Paulo Sousa, Vieira, Terim l’imperatore, Malesani il viticoltore, topo gigio, Lazaroni etc etc…e poi finalmente: Stefano Pioli. Sì, dai, ci siamo. Forse. Un ritorno, ma a questo siamo abituati. Che dire? Beh, siamo tutti d’accordo sul fatto che l’uomo dell’ultimo scudetto rossonero è una grande persona, e appartiene a quella ristretta schiera di uomini di calcio che non si vergogna a manifestare la propria umanità. Ha vissuto qui da giocatore, ha lavorato già sulla panchina viola, ha vissuto intensamente il dramma di Davide Astori e di una città intera. E’ un raro esempio di tecnico dimissionario, perché la dignità conta più dei soldi. Ottimo allenatore, persona splendida.
Solo che adesso the road to Pioli prevede pazienza, perché il fisco saudita ha le sue regole ferree (già solo ricordarsi lo spid arabo non è semplice), senza contare che il tecnico ha un altro anno di contratto con l’Al -Snarr, anche se non è stato un anno felice. Dodici milioni l’anno netti, che ci sembrano una cifra pazzesca, e se pensi alle cose che potresti farci scopri però che non ti bastavano per comprare Ikonè. Vabbè, magari li spenderesti meglio. Insomma, prima serve aspettare i primi di luglio e nel frattempo vedere se il club di Pioli è disposto a lasciar andare il proprio tecnico senza chiedere la luna. Vedremo. In caso di risposta negativa ci sarà un piano B (vedi elenco). Ma ora siamo già al caso club Manager, perché Pioli sarà anche disposto a rinunciare a una valanga di soldi, ma per tornare a Firenze, oltre a garanzie tecniche, vorrebbe anche un uomo dello staff che gli dia una mano nei rapporti con lo spogliatoio e con la società.
L’Oriali di Conte, per intenderci. Altra lista, naturalmente: Borja Valero (altro esempio di calcio umanizzato), Galli, Il tanque Silva, Di Chiara, Paolo Vallesi (che però ha firmato con L’isola dei famosi), Dabo (lo avevate rimosso eh?), l’antico vinaio, Marangon e, finalmente, colui che sembra mettere d’accordo tutti: Milan Badelj, ragazzo intelligente che nei giorni più tristi aiutò Pioli a gestire un gruppo in forte difficoltà emotiva. Vedremo. Nel frattempo, dopo una narrazione popolare commovente sull’amarezza del contestato Pradè, il medesimo non ha scelto di dimettersi ma nei fatti sta rilanciando. Nessuno ha mai realmente creduto che il diesse avrebbe lasciato il Viola Park.
Sull’ultimo mercato c’è poco da dire. Certo, non tutto è andato a dama ma bastano i nomi di De Gea, Kean e Gosens per rifilargli un bel voto in pagella. E poi sarebbe la prima volta che Pradè può scegliere allenatore e giocatori secondo il suo immaginare calcio. Diciamo che il diesse ha davanti la grande possibilità di rispondere a chi lo contesta coi fatti. La firma di De Gea e la possibilità che arrivi Pioli già ci sembrano buone notizie.
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