
Leonardo Fabbri. attraversa un ottimo periodo di forma (foto Grana/Fidal)
Un urlo di gioia. Se non così, in quale altro modo Leonardo Fabbri, il ventottenne pesista bagnaripolese dell’Aeronautica militare e dell’Atletica Firenze Maraton, avrebbe potuto festeggiare domenica a Caorle l’ennesimo tricolore conquistato con un sorprendente lancio di 22,82 metri, miglior misura mondiale dell’anno che ha migliorato i 22,48 stagionali dell’americano Joe Kovacs, due volte d’oro ai Mondiali e tre volte vicecampione olimpico?
Fabbri, un’altra prestazione da favola dopo i 22,31 di quest’anno a Lucca… "Sto attraversando un momento di buona condizione, i risultati delle ultime gare, con molti lanci oltre i 22 metri, mi hanno dato fiducia ed ero certo che avrei potuto fare qualcosa di buono".
Il top è arrivato al quinto lancio, dopo i 22,16 del primo e i 21,44 del quarto; nel mezzo due nulli che, da quanto si è visto, non le creano più alcun problema. "Ci tenevo a far bene il primo lancio, è il modo migliore per presentarsi, soprattutto nelle gare importanti; nei successivi due ho provato a forzare ben sapendo che avrei avuto comunque a disposizione altri tentativi per potermi migliorare. Così è stato anche se…".
Che cosa? "Al quinto lancio ho sentito subito che avevo fatto una misura importante ma sul campo c’era una luce strana che non mi ha permesso di capire quanto fosse. Allora mi sono avvicinato a Paolo (Dal Soglio, il suo allenatore, ndr) e lui mi ha abbracciato".
I 22,82 di Caorle sono di poco sotto ai 22,98 del suo primato nazionale dello scorso settembre a Bruxelles nella finale di Diamond League, e alla magica soglia dei 23 che potrebbe superare a breve. "Sono consapevole di valere misure importanti e penso di avere davanti a me ancora un buon margine di crescita, ma so anche che devo lavorare molto per dare ancora più regolarità ai miei lanci. Per quanto riguarda i 23 metri sono in grado di farli ma voglio arrivarci senza ossessionarmi: non voglio correre il rischio, pensandoci troppo, di rovinare tutto".
Anche perché dal 13 al 21 settembre a Tokyo ci saranno i Mondiali ai quali lei arriva da vicecampione uscente, grazie ai 22,34 di Budapest due anni fa. "Allora dissi che avevo sognato quel momento da una vita, ora il mio sogno è quanto meno di ripetermi. Nei prossimi giorni sarò in pedana domenica prossima in Svezia, il 12 a Budapest, e poi farò altre due gare per prepararmi al meglio all’appuntamento più importante della stagione".
Dove, fra gli altri, a lottare per le medaglie troverà l’altro fuoriclasse Kovacs e, forse, anche Ryan Cruiser, il connazionale statunitense tre volte campione olimpico (Rio, Tokyo e Parigi) e detentore del record mondiale con 23,56, che quest’anno non ha ancora mai lanciato per problemi a un gomito. "Sarà un Mondiale durissimo che non consentirà alcuna distrazione. Per me anche un’occasione di riscatto dopo la delusione dei Giochi di Parigi dove, col quinto posto, la pedana bagnata e quattro nulli, non riuscii a fare quello che avrei voluto. Quella mezza battuta a vuoto mi brucia ancora ma mi ha insegnato tanto e vorrò dimostrarlo. Riguardo a Cruiser: è vero, è un avversario che quando sta bene è in grado di ipotecare la medaglia d’oro, ma mi farebbe comunque piacere che ci fosse perché quando sai che in gara dovrai confrontarti con campioni come lui sei sempre stimolato a dare qualcosa in più".
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