
I tifosi della Fiorentina in Curva Fiesole
Firenze, 29 gennaio 2022 - La Curva Fiesole prende posizione sulla cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus e sulle conseguenti critiche piovute addosso al presidente Rocco Commisso e alla società viola. Una lunga nota firmata dallo zoccolo duro del tifo aggiunge un nuovo capitolo al dibattito aperto in città dopo l'addio dell'attaccante serbo.
La Curva Fiesole attacca Vlahovic
Nel comunicato della Curva Fiesole, l'attacco è dedicato all'ormai ex Vlahovic, definito come un uomo "senza onore e senza rispetto che se ne va nella squadra senza identità e appartenenza per antonomasia".
Le domande a Commisso
Subito dopo l'affondo su Vlahovic, la Fiesole inizia a parlare della proprietà che "dopo aver sbandierato l'amore per il popolo viola fa quello che hanno fatto i loro predecessori: vendere i nostri migliori giocatori ai rivali storici". Poi le domande rivolte a Commisso, una persona "a cui cui un'intera comunità ha dato totale fiducia", tirando in ballo anche la figura del direttore generale Joe Barone. "Cosa le hanno raccontato per convincerla a fare una cosa del genere? Lei che al Meyer aveva deciso di non vendere l'altro giocatore di fronte ad un bimbo che glielo chiedeva. Faccia i complimenti a Barone, che deve essere stato convincente raccontandole chissà cosa per farle fare un'operazione che sì, avrà portato soldi, ma che le ha fatto perdere la faccia di fronte ad una città intera e non solo. Come è possibile che Lei abbia avallato la decisione di fare affari con chi rappresenta il male assoluto di quel sistema che fino a ieri combatteva?".
Plusvalenze e il drappo su Ponte Vecchio
La nota della Fiesole va avanti parlando del tema delle plusvalenze, della caricatura di Commisso appesa su Ponte Vecchio e della passione per la Fiorentina che non può essere calpestata: "Pensavamo, orgogliosamente, di esserci lasciati alle spalle il periodo nero di plusvalenze ed affari con l'innominabile, per poi ripiombarci in un istante. Una città che aveva abbracciato in toto le sue battaglie, e che avrebbe continuato ad abbracciarle anche in futuro, si è sentita abbandonata e tradita. Non sarà una caricatura anonima attaccata probabilmente sulle onde della delusione a poter rappresentare il pensiero di Firenze, a meno che non sia questo ciò che vogliono farle credere. Sarebbe stato più giusto che ad esser rappresentato su Ponte Vecchio, non fosse tanto lei, bensì coloro che l'hanno spinta a prendere questa decisione, che ha, in maniera incontrovertibile, riacutizzato il dolore di ferite mai risarcite. Noi Rocco non tifiamo Fiorentina per i trofei o le vittorie. La nostra vittoria più grande è e sarà sempre l'essere fiorentini, amiamo i nostri colori e amiamo la nostra identità di cui andiamo fieri e orgogliosi. Siamo stati al suo fianco in tutte le battaglie intraprese dallo stadio, al centro sportivo fino alla lotta per cambiare quel sistema che noi ormai conosciamo da decenni. Non siamo disposti a veder calpestata la nostra passione: soprattutto dall'ennesima operazione fatta dai suoi uomini di mercato che sinceramente ci sembra non rappresentino per niente il suo modo di vivere questa avventura insieme a noi".
"Presidente l'attendiamo a Firenze"
Infine la richiesta sempre a Commisso di tornare a Firenze: la città attende spiegazioni per capire le strategie per il presente e per il futuro: "L'attendiamo con ansia Presidente. La Fiorentina e la sua gente hanno bisogno di Lei qui. Non noi, ma una città intera l'aspetta per capire. L'ultimo messaggio vogliamo darlo alla squadra che è la cosa che in questo momento conta davvero. Avete dimostrato di avere gli attributi, siamo con voi. Altre battaglie ci aspettano magari per far rimpiangere a qualcuno di essersene andato di notte come un codardo".