
Stefano Pioli ai tempi del Milan. E’ lui l’obiettivo numero uno per la panchina
Firenze, 30 maggio 2025 – Le inattese dimissioni di Palladino, a cui la Fiorentina non era certo preparata, rallenteranno la scelta del nuovo allenatore per la prossima stagione. Nonostante l’area tecnica fin da mercoledì si sia messa alla ricerca di un sostituto del mister campano), la sensazione che emerge forte e chiara dal quartier generale di Bagno a Ripoli è che - esattamente come accadrà per il mercato - la società di Commisso si trovi in una sorta di ideale «seconda fascia» nella scelta della guida tecnica. Soltanto quando, cioè, le prime della classe in Italia (Juventus, eventualmente Inter, Milan, Roma, Lazio e Atalanta) avranno annunciato il loro nuovo allenatore, la Fiorentina potrà affondare a sua volta il colpo. Scegliendo, ovviamente, tra i tecnici rimasti liberi, a meno che prima uno di questi non si impegni in esclusiva con il club viola. Prospettiva questa ad oggi difficile visto che tutte le candidature che il ds Pradè e il dt Goretti stanno sondando o sono nella lista anche di altre squadre o devono prima risolvere un accordo in essere con altre realtà.
Il riferimento, in particolare, va ai due nomi che da ieri sono balzati in pole position: Stefano Pioli (che ha ancora un anno di contratto con l’Al-Nassr a 12 milioni netti di euro ed è seguito con attenzione dall’Atalanta) e Marco Baroni (che in queste ore sta provando a risolvere il suo legame con la Lazio: l’incontro di ieri potrebbe essere stato decisivo ma occhio alla concorrenza del Torino).
In seconda linea tutti gli altri: da Maurizio Sarri (al quale, tuttavia, la Fiorentina non sembra pensare nonostante le pressioni della piazza) ai più giovani Paolo Vanoli e Alberto Gilardino. Non sembrano rientrare nella lista dei papabili Aquilani, De Rossi e l’ambizioso Farioli, la cui idea di calcio però intrigherebbe: l’input che l’area tecnica pare essersi data è infatti quello di puntare su un tecnico esperto.
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