ROBERTO DAVIDE PAPINI
Fiorentina

Fiorentina, Pioli difende Chiesa e attacca Gasp: "Non parli dei giocatori degli altri"

Continuano le polemiche dopo il rigore dell'1-0 contro l'Atalanta. I viola fanno quadrato intorno a Fede

L'intervento di Toloi su Chiesa (Fotocronache Germogli)

Firenze, 1 ottobre 2018 - Capita così di rado che una vittoria della Fiorentina sia caratterizzata anche da episodi arbitrali dubbi che quando succede scoppia il finimondo. Così, il giorno dopo il successo (immeritato) sull'Atalanta, grazie a un rigore (molto dubbio) conquistato da Federico Chiesa, sui media nazionali continua il can can sulla vicenda. Al di là delle comprensibili proteste degli atalantini (anche se in casa viola si ricordano episodi negativi nella sfida dello scorso anno, senza tutto questo clamore)  appare davvero eccessiva e ingiustificata la "caccia" a Chiesa, un giocatore generoso e sempre corretto, non certo un cascatore.

"Si sta creando un caso Chiesa che non serve proprio a niente _aveva detto Cristiano Biraghi nel dopo partita_ Chiesa è un giocatore forte, veloce, che forse in pochi riescono a fermarlo, e per questo usano la forza facendo fallo. Secondo me non è un giocatore che simula, che prende anzi tante botte e lasciamo stare Federico. Quando uno va più forte degli altri si cerca di trovare sempre qualcosa che non va ma parliamo del niente". Sempre nel dopo gara il tecnico viola Stefano Pioli era stato chiaro: " Chiesa è cresciuto tanto, ma non è uno che casca al primo tocco. Anzi nella dinamica dell'azione la sua scelta è stata corretta".

Parole dure su Chiesa, invece, erano state espresse dall'allenatore bergamasco Gian Piero Gasperini ("è una simulazione di Chiesa che è uno dei migliori giovani del nostro campionato, ha l'abitudine di fare certi gesti e deve cominciare a pagarli perché è diseducativo se non lo pagherà") e Pioli il giorno dopo ha risposto con educazione, ma a muso duro parlando a Radio Anch'io Sport, su Radio 1 Rai: "Io non mi permetto mai di parlare dei giocatori avversari e preferirei che anche i miei colleghi adottassero questo atteggiamento".

Sul rigore l'analisi di Pioli è questa: "L'arbitro (Valeri, ndr) ha visto così e ha pensato di non ricorrere al Var perché per lui c'era il rigore. Il Var deve cambiare la decisione dell'arbitro quando è decisamente sbagliata. Io mi sono lamentato per il rigore contro l'Inter perchè non si può fischiare un tocco con il polpastrello"

Anche la dirigenza della società nerazzurra, oltre all'allenatore, ha messo da parte il fair play e ha attaccato frontalmente la Fiorentina con l'amministratore delegato Luca Percassi ("dispiace che questo sia avvenuto dopo una settimana in cui tutta la dirigenza della Fiorentina ha preparato questa situazione, per cui sembrava che al minimo errore si dovesse compensare con qualcosa") al quale ha risposto il presidente esecutivo viola, Mario Cognigni: "E' grave da parte di un rappresentante di un club professionistico adombrare dubbi sui comportamenti non consoni di un’altra società, e nello specifico un club come la Fiorentina che si è sempre battuta per il rispetto delle regole". Insomma, la Fiorentina ha deciso di farsi sentire e di non subire senza replicare agli attacchi.

Sull'episodio è intervenuto anche il presidente atalantino Antonio Percassi, attaccando il presidente degli arbitri, Marcello Nicchi e l'uso discrezionale del Var da parte dei direttori di gara: "«Se la Var non viene utilizzata, meglio lasciar perdere - è tornato ad accusare Percassi - Mi pare che quest'anno non se ne faccia un uso in linea con le sue finalità". Per Nicchi, invece "basta lamentarsi, il Var c'è e va usato".

Il punto sembra essere proprio questo: una certa tendenza degli arbitri a decidere in autonomia rispetto all'ausilio tecnologico, una scelta pericolosa perché aumenta la percentuale di errori e torna a esporre i direttori di gara a polemiche roventi.