Fiorentina: l’esuberanza di chi ci crede (e ora fabbrica calcio)

Nove vittorie consecutive e lo stesso atteggiamento sicuro contro ogni avversario: il salto di qualità della squadra viola è stato straordinario. E la vittoria a Cremona sta per aggiungere un altro traguardo

La Fiorentina esulta dopo la vittoria contro la Cremonese (Foto Ansa)

La Fiorentina esulta dopo la vittoria contro la Cremonese (Foto Ansa)

Firenze, 6 aprile 2023 - Non stupiscono più le vittorie ormai, ma la sicurezza, quella sì, come se la Fiorentina avesse covato i geni di una squadra imbattibile per mostrarli infine a tutti. Anche a se stessa, perché c’è stato un delicatissimo momento in cui la stagione era sul crinale del possibile disastro (la sconfitta interna contro il Bologna, era il 5 febbraio, fischi a catinelle e tutti contestati, poi il ko ingiusto contro la Juve): da lì il gruppo viola è ripartito, è salito su un ascensore schizzato a razzo e certo che se prima girava tutto male, ora il vento amico del calcio sta spingendo la squadra dalla parte giusta.

Sarebbe sbagliato non considerare questi particolari – gli errori di Lukaku a Milano, le tre grandi parate di Terracciano a Cremona - ma abbiamo il sospetto che ora la forza fisica e mentale della Fiorentina abbia il potere di orientare il destino.

Anche nella semifinale di andata di coppa Italia contro la Cremonese, la squadra viola ha giocato sapendo esattamene cosa doveva fare: vincere, senza mai il dubbio di non riuscirci. Questa sì che è una dimostrazione di forza.

Gran primo tempo, un po’ di sofferenza quando Ballardini ha deciso di mandare in campo i giocatori migliori lasciati in panchina (Dessers, Bonaiuto), tanta cattiveria poi per chiudere il match. Ancora una volta Cabral è stato decisivo e contare i suoi gol stagionali (tredici) è un esercizio di penitenza per chi aveva ad un certo punto aveva avuto dei dubbi: ma questo è buono?  

Ci uniamo in buon ordine a chi aveva temuto di veder appassire nel nostro campionato un giocatore sintonizzato su altre frequenze (il campionato svizzero), Cabral è evidentemente la dimostrazione che l’impegno e il lavoro di squadra sono le migliori medicine per diventare quello per cui si è stati pagati così tanto.

L’affidabilità di Terracciano, la gran crescita di Dodo, l'esuberanza fisica di Amrabat che sconfina nella prepotenza, il lavoro di raccordo di Mandragora: è difficile trovare un punto debole nella Fiorentina che nelle ultime nove partite ha segnato 19 reti subendone solo 4. L’avversario più complicato ora potrebbe essere il decollo verso una condizione di iperfiducia, ma conoscendo un poco Italiano siamo convinti che la versione martello sarà ancora più solida. Quindi, occhio ai piedi, ma anche alla testa.

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