Firenze torna set cinematografico, Sarti dirige Sandra Milo e Gene Gnocchi

"Che bella storia la vita" è in lavorazione in centro e in diverse location della provincia

Un momento delle riprese

Un momento delle riprese

Firenze, 2 agosto 2022 - Firenze, di nuovo set cinematografico. Stavolta per il film "Che bella storia la vita" di Alessandro Sarti che torna dietro la macchina da presa dopo il successo di "Quel genio del mio amico", divertente commedia che raccontava il genio di un Leonardo Da Vinci un po’ attempato con il volto di Sergio Forconi.

Per la nuova avventura cinematografica, Sarti è partito da una idea del sancascianese Roberto Caneschi, che scopriremo sul grande schermo nei primi mesi del 2023. In questi giorni si gira al sesto piano di un palazzo del centro a due passi dal Duomo. Una visuale mozzafiato che fa da sfondo alla scena che da copione prevede la presenza sul set della meravigliosa Sandra Milo, di Gene Gnocchi e la sua ironia, di Bruno Santini e di tante altre comparse impegnate a sorseggiare un cocktail colorato. Come in ogni set regna il ritmo frenetico del cinema; quella piacevole confusione che rende ancora più affascinante la lavorazione di un film. Siamo alle ultime battute dopo una serie di location scelte dalla produzione; San Casciano, Impruneta, Pontassieve, Greve, Pelago, Rufina e infine Firenze.

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Nel cast ancora Sergio Forconi e poi Alessandro Calonaci, Maurizio Pistolesi, Giovanni Lepri, Giorgio Vignali, Gabriella Ceccherini, Giuditta Niccoli, Vanni Baldini e Raissa Moretti. Sulla terrazza del rooftop cocktail bar di via de’ Medici si gira un incontro scontro tra uno strano cameriere non certo accomodante (Gnocchi) e un cliente dalla reazione facile (Santini).

Sotto il sole dei primi di agosto niente può fermare la lavorazione di un film e va a finire che lo humor inglese di Gene Gnocchi riesce a stemperare anche i momenti di difficoltà, in agguato dietro ogni scena. "Ho accettato di fare questo film perché il primo agosto non avevo nulla da fare", dice serissimo il comico di Fidenza. "E’ un ruolo che io ho accettato molto seriamente, tant’è che ho fatto il barista per quattro anni per arrivare sul set preparatissimo. Ho seguito il metodo Stanislavskij per prepararmi bene tant’è che il barista sta diventando il mio secondo lavoro". Con quella ironia un po’ spiazzante raccontata talmente seriamente si rischia persino di credergli, ma Gene Gnocchi è così. E meno male che Gene Gnocchi c’è, capace di rendere ancora più divertente il duro lavoro del cinema. Un ciak dopo l’altro poi i tarda mattinata tutto il cast si ferma per la pausa pranzo. E domani si ricomincia!

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