Ciak, si gira in centro a Firenze. Con Sandra Milo

L'attrice alle soglie dei 90 anni di nuovo sul set diretta da Alessandro Sarti. "La Toscana nel mio cuore, ecco perché"

Eugenio Giani, Gene Gnocchi, Roberto Caneschi, Sandra Milo e Alessandro Sarti

Eugenio Giani, Gene Gnocchi, Roberto Caneschi, Sandra Milo e Alessandro Sarti

Firenze, 2 agosto 2022 - Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è passato sul set di "Che bella storia la vita", film di Alessandro Sarti, per rendere omaggio a Sandra Milo, mito indistruttibile del cinema italiano. Alla soglia delle novanta primavere (il prossimo 11 marzo) Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, non nasconde l’entusiasmo di trovarsi nuovamente su un set cinematografico. "Mi è stata proposta questa storia bellissima e io ho accettato subito. Mi è sembrata subito una storia straordinaria, una di quelle che abbiamo l’obbligo di raccontare, una storia positiva di speranza. E quanto abbiamo bisogno in questo momento, di speranza! Stiamo vivendo tutti un periodo difficile, dobbiamo essere positivi e continuare a sperare e sognare, soprattutto per i nostri figli e i nostri nipoti".

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Parole sagge a cui fa seguito una riflessione sull’attuale situazione politica italiana. «Mai come in questo momento bisogna stare uniti e non dividersi. In Italia c’è il brutto vizio di essere tutti contri tutti. In un momento come questo non va bene. Sono molto felice che l’Italia stia crescendo più della Germania. E questo lo dobbiamo a Draghi".

Sandra Milo è un fiume in piena tra un ciak e l’altro. Nessun accenno di stanchezza nonostante il caldo e le pause estenuanti del cinema; un sorriso ed un aneddoto per tutti. A Firenze sul set del film anche grazie al rapporto d’amicizia che la lega a Roberto Caneschi di San Casciano, imprenditore del settore auto a Impruneta da cui è partito il soggetto. E come non ricordare le sue radici toscane poco conosciute? "La Toscana è bellissima. Stamattina ho aperto la finestra e ho visto subito questa meraviglia (il Duomo di Firenze ndr)". Nata a Tunisi da padre siciliano, mamma e nonna toscane, rispettivamente di Orciatico e Monsummano, l’attrice si lascia andare volentieri ai ricordi che la legano alla nostra regione. "Mio padre era in guerra in Africa e allora nel 1936 rientrammo in Italia a Monsummano. Mia nonna apparteneva ad una delle sette famiglie che avevano fondato Monsummano, i Casciani. Un’altra era quella dei Livi a cui apparteneva Yves Mondand".

Un flashback dietro l’altro tanto per usare la terminologia del cinema, che riportano l’attrice amatissima dal genio Fellini all’infanzia e all’adolescenza. "Ho dei ricordi bellissimi di quel periodo. Poi ho vissuto anche a Vicopisano e dopo la guerra a Viareggio. Avevo anche degli zii tra Arezzo e Volterra. Insomma… ho la Toscana nel cuore".

Nel frattempo Sandra Milo è pronta per un nuovo ciak sulla terrazza di un rooftop cocktail bar da cui si notano le grandi bellezze del duomo e del campanile di Giotto. Diligente come lo sono i grandi professionisti del cinema, Sandrocchia com’era soprannominata dallo stesso Fellini, prende posto a fianco del suo collega Gene Gnocchi. Non senza svelare prima il suo nuovo progetto di cui sentiremo parlare a lungo.

"Sto scrivendo un libro, la mia autobiografia in cui racconterò tutto, ma proprio tutto". A pensare alla sua lunghissima carriera iniziata nel lontano 1955 a fianco di Alberto Sordi ne "Lo scapolo" di Antonio Pietrangeli, a pensare alla lunga serie di fatti e misfatti veri o presunti che hanno circondato la sua vita privata, dalle sue relazioni sentimentali burrascose al famoso scherzo in diretta tv (Ciro!!!) c’è da credere che le pagine saranno tante, anzi tantissime. Novant’anni vissuti spericolatamente, ogni giorno con il sorriso, mostrando sempre un grande entusiasmo per la vita e per il cinema.

"Il libro dovrebbe uscire per Natale se ce la faccio, altrimenti a marzo per i miei novant'anni. Si intitolerà La strega bambina perché noi donne siamo tutte un po’ streghe, un po’ bambine e un po’ sante". L’ultima perla di saggezza prima della famose frase…." motore ciak azione" che trasporta per l’ennesima volta Sandra Milo sul grande schermo.

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