
La fresa pesa 1470 tonnellate, è lunga 112 metri, e con un diametro di scavo pari a 9. Porta il nome della figlia del direttore dei lavori. di Salvatore Vella
Nelle budella della città la talpa Marika mastica e sputa terra alla velocità di circa dieci metri al giorno. Ma, racconta il governatore Eugenio Giani, "i tecnici di di Rfi ci hanno spiegato che in alcuni giorni è in grado di farne addirittura venti".
Ragion per cui, spiega il presidente della Regione, la fresa – un colosso di 1470 tonnellate, lunga 112 metri, e con un diametro di scavo pari a 9 e che porta il nome della figlia quattrordicenne di Salvatore Vella, direttore dei lavori – "a breve raggiungerà la gemella Iris, attualmente ferma alla Fortezza da Basso".
Una scelta, quella di muovere solo una talpa alla volta motivata dalla volontà, spiega ancora Giani, "di evitare un eventuale raddoppio di vibrazioni". Obiettivo dichiarato del governatore è che "Marika arrivi al camerone di viale Belfiore, lato Redi, entro la fine dell’anno mantenendo così il cronoprogramma che prevede la fine di tutti i lavori del passante fiorentino entro il 2028".
Marika – la seconda fresa impiegata dopo Iris per scavare il tunnel dispari dell’Alta Velocità – si era messa in moto il 5 novembre scorso muovendo proprio dal Campo di Marte.
Un tassello alla volta il mosaico del passante dell’Alta Velocità (Tav) fiorentina sta prendendo forma. Il progetto complessivo, con il collegamento delle stazioni Campo di Marte e Rifredi, prevede la realizzazione di due gallerie sotterranee pari a 8 chilometri e 350 metri circa a singolo binario poste mediamente a 20 metri di profondità, di un ’camerone’ ex novo, cioè la stazione sotterranea Belfiore, disegnata al tempo dall’architetto Norman Foster.
Marika può vantare oltre 4.500 kilowatt di potenza, con una velocità di scavo da 800millimetri al minuto per 1.500 metri cubi al giorno. Proprio per questa sua capacità si ’smuovere’ spaventose quantità di terra in poco tempo la talpa, spiega Giani, non può ’correre’ sempre alla stessa velocità. "Quella dei dieci metri di avanzamento quotidiano è una media, – spiega il governatore – che nasce appunto dalle giornate in cui può fare fino a 20 metri al giorno ad altre in cui deve necessariamente rallentare perché ci sia il tempo necessario per smaltire le terre e farle asciugare".
Per quando Marika sarà arrivata a destinazione – appunto si prevede entro la fine del 2025 – Giani sta pensando a un’inaugurazione particolare per rendere visitabile lo scavo. "Si tratta d’altronde – dice – del primo tunnel nel sottosuolo nella storia della città".
La nuova Stazione AV di Firenze Belfiore è una tipologia di stazione nuova per l’Italia – spiega il portale dell’opera – Si tratta infatti di una struttura sotterranea, nella quale anche i livelli inferiori godono di illuminazione naturale, grazie alla configurazione verticale dell’opera.
La scelta dei materiali e le soluzioni estetiche e funzionali concorreranno a farne un luogo ospitale e attrattivo. La stazione sarà interconnessa con la stazione di Santa Maria Novella e con l’intera area urbana circostante grazie al nuovo people mover e la linea 2 del sistema tramviario cittadino.
La genesi dell’opera muove dalla volontà di scorporare i flussi di traffico dei treni, con un distinguo di merito tra alta velocità e regionali. Così Santa Maria Novella sarà liberata, potrà respirare, ospitando solo corse regionali a favore di pendolari e turisti, passando da 414 a 616 corse. Oltre duecento in più rispetto a oggi.
Emanuele Baldi