
Il consolato degli Stati Uniti sul lungarno Vespucci di Firenze, aperto nel lontano 1819 sta per essere chiuso
di Pietro Mecarozzi
La radicale riorganizzazione annunciata dal segretario Usa, Marco Rubio, del dipartimento di Stato (l’equivalente del nostro ministero degli Esteri) prevede una serie di tagli del personale e la chiusura di diverse ambasciate e sedi diplomatiche all’estero. Tra queste, come noto, c’è il consolato degli Stati Uniti sul lungarno Vespucci di Firenze, aperto nel lontano 1819. Una decisione che porterà con sé lunghi strascichi. A partire dal licenziamento di decine di dipendenti che si occupano della sicurezza negli uffici consolari d’Italia. Secondo quanto spiegano alcuni avvocati che seguono il caso, sul territorio nazionale si stanno infatti moltiplicando le vertenze dei lavoratori che non verranno reimpiegati dall’amministrazione Trump in altre divisioni di natura diplomatica. Due di loro sono fiorentini, e nelle settimane scorse si sono visti recapitare una lettera con il quale gli veniva notificata l’apertura del procedimento di "licenziamento per giustificato motivo oggettivo".
Nelle stanze del tribunale di Firenze, si sono già tenuti i primi contatti con i legali incaricati dai vertici a Washington di notificare gli atti. Si cerca una conciliazione tra le parti. E i prossimi appuntamenti sono previsti nella prima settimana di giugno. Mentre, stando a quanto trapela, il giorno della risoluzione del contratto coinciderebbe con quello della chiusura del Consolato, e sarebbe fissato intorno al 15 giugno. Ma, come ripetuto nei giorni scorsi, da lungarno Vespucci, non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale.
Occorre precisare che già con l’ex presidente statunitense, Joe Biden, era stato paventata la chiusura di questa speciale sezione. Incaricata soprattutto di gestire misure e provvedimenti riguardarti la sicurezza delle sedi diplomatiche locali. Ma il colpo di grazia è arrivato con la salita al governo del tycoon. Il blocco delle assunzioni federali comunicato dalla Casa Bianca impedisce di fatto una loro ricollocazione. E queste figure professionali, come nel caso di Firenze, si trovano adesso sprovviste di ’paracadute’ e alle porte delle pensione con la scure del licenziamento sempre più vicina.
La ’svolta’ era nell’aria da qualche settimana, cioè da quando le prime indiscrezioni sulla cura dimagrante avviata da ’The Donald’ sono arrivate con prepotenza fino in riva all’Arno. La chiusura del Consolato generale, se confermata, farà mancare un punto di riferimento per una giurisdizione che comprende oltre alla Toscana anche l’Emilia (ad eccezione delle province di Parma e Piacenza) e lo Stato di San Marino. La popolazione delle 18 province comprese nel distretto consolare supera i 6 milioni e mezzo di abitanti. Tradotto in numeri: 85mila americani con residenza permanente, 70 università americane e 18mila studenti compresi nel distretto consolare, in buona parte concentrati su Firenze.