
Il rapper "Clementino"
Firenze, 30 aprile 2016 - "Ci hanno cresciuto dicendo che l'inglese è musicale e l'italiano non lo è e che non poteva esistere un rap italiano. Per fortuna si sbagliavano". L'ammissione di Linus (il più famoso disc jockey italiano "folgorato" sulla via del rap) apre un'affascinante panoramica sul mondo dei rapper di casa nostra, vere e proprie star di un sistema antisistema. Si tratta di "Street Opera", il film di Haider Rashid il regista fiorentino (figlio di un iracheno scampato alle persecuzioni di Saddam Hussein e di una calabrese emigrata a Firenze) già autore di "Sta per piovere", sul diritto negato alla cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri e sul dramma degli immigrati regolari che perdono il lavoro e rischiano l'espulsione.
Già protagonista al Festival del cinema di Roma e premiato ai "Nastri d'Argento" (riconoscimento dato dai giornalisti cinematografici), "Street Opera" arriva a Firenze in una serata speciale al cinema Odeon, lunedì 2 magggio alle 21. Il film è un percorso nella realtà di rap e hip hop italiani, un viaggio che non è destinato solo agli appassionati di questo genere e alle performance dei protagonisti delle interviste (da Clementino a Gué Pequeno e poi Danno, Tormento ed Elio Germano delle Bestierare), ma anche, e soprattutto, a chi questo mondo non lo conosce e, magari, conoscendolo poco o per nulla, lo disprezza.
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Appare, così, uno spaccato interessante e al tempo stesso 'alieno' per chi non è dentro a questa realtà, scoprendo che si tratta di fenomeni di successo (alcuni anche sdoganati dal grande show business, come Clementino in gara all'ultimo Festival di Sanremo). Il film (scritto da Haider Rashid insieme a Omar Rashid, un altro fiorentino di origini iracheno-calabresi) è una preziosa chiave di interpretazione di una parte non piccola della nostra realtà sociale.
"C’è un forte legame - spiega Haider Rashid- tra ciò che è successo socialmente e politicamente in Italia nel periodo tra il 1994 ed il 2014 e l’evoluzione del rap italiano, che in quegli stessi anni è passato da genere di strada a musica di massa, raccontando, sia in contenuti che forma, l’evoluzione della nostra società in ciò che è diventata oggigiorno: Danno racconta la lotta interiore e la necessità d’indipendenza intellettuale, Tormento gli si avvicina spesso tematicamente, ma si allarga anche su argomenti legati al rapporto tra corpo, ambiente e musica – quasi tracciando i passi del ritorno alla natura ed alla terra di molti giovani italiani – Clementino, nel suo essere un Pulcinella del rap ci racconta la necessità di svago della sua generazione, ma anche spesso il lasciarsi dietro casa per trovare fortuna, senza dimenticare le proprie radici, e Guè Pequeno, sotto la sua apparente aridità e cattiveria, è probabilmente colui che meglio incarna - specialmente attraverso il personaggio che si è costruito e che interpreta - lo sgretolamento dei valori della nostra società e l’enorme alienazione che vivono i giovani oggi".
Un lavoro premiato da un riconoscimento importante, come quello dei Nastri d'Argento: "E' stata una grande soddisfazione -dice Haider Rashid- per un film minuscolo, fatto con pochi mezzi e girando l'Italia per due anni".
I protagonisti, come detto, sono popolarissimi in questa realtà. E' il caso di Clementino, da molti considerato l’erede di Jovanotti. Dopo un’infanzia vissuta tra i backstage di teatri (è figlio di due attori amatoriali), Clementino ha scelto di dedicarsi alle rime in giovane età, sviluppando un’eccellenza nell’improvvisazione in freestyle. Il suo ultimo album “Miracolo” è entrato subito al primo posto in classifica. E’ stato l’artista di punta del concerto del Primo Maggio 2014, durante il quale è riuscito a scatenare lo sterminato pubblico di Piazza San Giovanni. Partecipa al Festival di Sanremo 2016 con il brano "Quando sono lontano" con il quale si piazza al 7° posto della classifica finale della sezione "Campioni".
Gué Pequeno debutta nel gruppo milanese Sacre Scuole e raggiunge poi il successo di massa con i Club Dogo nel 2005. Dopo aver vinto due dischi di platino, Gué Pequeno è riuscito a scalare le classifiche, portando il rap nelle discoteche di tutta Italia. Adesso è uno dei più riconosciuti rapper italiani e si esibisce regolarmente nei più celebri locali del paese anche come solista. Il suo nome è ispirato al temibile personaggio Zé Pequeno del film “City of God” e in questi anni si è affermato come primo imprenditore del rap italiano, realizzando la sua personale linea di abbigliamento.
Tormento è l'ex cantante dei Sottotono, uno dei gruppi rap più famosi degli anni ’90, che ha venduto oltre 500mila copie dei suoi album. Dopo l'uscita dal gruppo si concentra esclusivamente sulla scena underground e si esibisce mantenendo quelle radici dalle quali era provenuto, lavorando sulla sua carriera solista.
Danno è un esponente di punta della scena hip-hop underground. Il suo gruppo Colle der Fomento riempie da vent’anni i centri sociali di tutta Italia con migliaia di persone e rimane per scelta al margine dell’industria discografica.
Elio Germano è famoso soprattutto come attore (ha vinto 3 David di Donatello per il miglior attore protagonista per "Mio fratello è figlio unico", "La nostra vita" e "Il giovane favoloso". Per "La nostra vita" ha vinto anche il Prix d'interprétation masculine a Festival di Cannes 2010), ma è anche un rapper del gruppo Bestierare, attivo dalla metà degli anni ’90 nella scena hip-hop underground romana. Vive la musica come passione e sfogo artistico, senza alcun legame con l’industria musicale. Il suo gruppo racconta storie di grande rilevanza sociale legate al lavoro, ai diritti ed al razzismo.