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"Non è morto: è in ospedale e combatte". La famiglia dell’ex calciante fa chiarezza

L’avvocato Mercuri: "Rolando Scarpellini è grave, ma non è deceduto"

L’avvocato Mercuri: "Rolando Scarpellini è grave, ma non è deceduto"

L’avvocato Mercuri: "Rolando Scarpellini è grave, ma non è deceduto"

Rolando Scarpellini non è morto. È ricoverato in ospedale in gravi condizioni, ma non sono vere le voci che da giorni circolano in città e sui social circa la dipartita dell’ex calciante, noto soprattutto per alcuni fatti di cronaca che in passato lo hanno portato ad avere guai con la giustizia. È proprio la famiglia, attraverso l’avvocato Irene Mercuri, a chiedere silenzio e rispetto: "Stanno girando voci e post negli ultimi giorni riguardo l’asserita morte di Rolando Scarpellini (nella foto). Rolando è in ospedale in condizioni critiche ma non è deceduto, sta combattendo. A nome della famiglia, sono a pregare tutti di rispettare il dolore e la preoccupazione di questi giorni", scrive il legale. "Prima di pubblicare, fermatevi a immaginare cosa possano provare i suoi figli davanti a false notizie sulla morte del padre. Ringrazio per la comprensione", conclude il legale.

A fine febbraio, Scarpellini si era reso protagonista di una rissa all’esterno del supermercato Esselunga di via Canova. Nella quale aveva avuto la peggio. A giugno dell’anno scorso, invece, l’ex calciante ha preso parte a una maxi rissa in piazza Tasso, di fronte a un noto ristorante della zona di San Frediano. In quel caso, il 54enne litigò con tre ex calcianti degli Azzurri. Avendo, anche quella volta, la peggio e finendo in ospedale con la bocca completamente tumefatta.

Scarpellini ha vissuto la stagione più complicata del calcio storico, quella che ha visto i calcianti finire sulle prime pagine dei giornali più per la cronaca giudiziaria che per meriti sportivi. A partire dal lontano 1999 quando finì in carcere con l’accusa di tentato omicidio per l’agguato a un calciante alla Montagnola. Da quel momento entra ed esce dal carcere più volte.

L’ex calciante nell’agosto del 2018 fu sottoposto a fermo per minacce aggravate, porto e detenzione illecita di armi e ricettazione, dopo aver minacciato con una pistola una collega della compagna. Nel luglio 2021 è tornato a far parlare di sé perché, appena uscito di Sollicciano, aggredì un parrucchiere, tornando quindi in carcere (nel 2019 era tornato in carcere per minacce di morte a una donna). Ancora guai nell’ottobre del 2021, quando è evaso dai domiciliari.

Pie.Meca.