
La fermata Libertà senza pensilina Per la linea diretta a Bagno a Ripoli realizzati tre progetti per le coperture
di Antonio Passanese
Le pensiline che saranno realizzate per le nuove tratte della tramvia, secondo la Soprintendenza, dovranno rispettare due criteri: "Essere meno ’monumentali’, dunque più contenute nelle dimensioni, e funzionali". Per quanto riguarda le sedute, invece, da piazza Pitti non sarebbero arrivata indicazioni. Tram Spa ha già pronti tre progetti che la prossima settimana presenterà alla sindaca Sara Funaro e all’assessore Andrea Giorgio, dopodiché verranno sottoposti alla soprintendente Antonella Ranaldi entro una decina di giorni per il definitivo via libera.
Le proposte sono variegate e diverse tra loro: potrebbero essere verticali, trasparenti e verdi. Le pensiline avranno caratteristiche tecniche ben precise e rientrano in un concetto di banchine già in corso di esecuzione. Quello che allo stato attuale si sa è che saranno più corte, rispetto alle attuali: cinque metri rispetto ai 15 metri previsti.
In passato c’era stata una chiusura netta per le pensiline nelle aree più pregiate della nuova linea per Bagno a Ripoli da parte dell’ex soprintendente Andrea Pessina: il suo niet era riferito all’impatto, giudicato eccessivo, delle strutture di vetro e acciaio sulla prospettiva dei viali del Poggi. Ma dopo una serie di incontri, discussioni e confronti tra Palazzo Vecchio, Tram Spa e Ranaldi, il dialogo con le Belle Arti è stato riavviato con l’obiettivo di arrivare a una soluzione che possa rispettare da un lato i vincoli di alcune aree e dall’altro garantire il massimo confort ai fiorentini che scelgono i mezzi pubblici. Perché, come aveva spiegato tempo fa la stessa Soprintendente a La Nazione, "bisogna pensare anche al comfort di coloro che utilizzano il tram: stare sotto il sole ad aspettare che i convogli passino non è civile".
L’esame dei tre progetti da parte della Soprintendenza avverrà in modo veloce ma "certosino" così da avviarne la produzione in tempi ragionevoli. L’apertura sulle pensiline da parte degli uffici delle Belle Arti, alcuni mesi fa, era stata salutata con favore anche dalla prima cittadina: "Su questo tema – il commento di Funaro – abbiamo un buon dialogo e un rapporto di collaborazione vera nell’affrontare le varie questioni cittadine che ci vedono coinvolti".
Probabilmente verranno ’rivisitate’ anche le panchine che saranno istallate nei punti più trafficati della linea 3.2.1 per evitare polemiche da parte degli utenti come accaduto per quelle di piazza Libertà, da molti definite "bare", "loculi", "sedili della metro". O peggio, "pezzi di cantiere". A far discutere, ovviamente, è il design e l’impatto che le sedute hanno sull’ambiente circostante. Insomma, quei rettangoloni di cemento, monoblocchi di conglomerato, sparpagliati in maniera asimmetrica saranno riviste e realizzate in modo funzionale e diametralmente diverso.
Tornando indietro nel tempo, già una ventina di anni fa furono duramente contestate anche le sedute – in effetti poi scarsamente utilizzate e sfuggite spesso alla manutenzione – realizzate tra l’archivio di Stato e Porta alla Croce in piazza Beccaria che d’estate diventano roventi. Un po’ come quelle (polemica un po’ meno datata) in vetro, legno e acciaio corten che furono istallate in piazza Santa Maria Novella e che il critico d’arte Vittorio Sgarbi arrivò a definire dei ’sigari’. Per tornare alla cronaca contemporanea, ora bisognerà capire cosa accadrà a quelle previste nel progetto del tram per Bagno a Ripoli.