DANIELA GIOVANNETTI
Cronaca

Meo e le sfide per la Scuola di musica: "Così diventerà più internazionale"

La neo soprintendente: "Grandi opportunità con la candidatura a capitale della cultura, saremo parte attiva"

Anna Maria Meo è stata nominata soprintendente della Scuola di musica fino al 2029

Anna Maria Meo è stata nominata soprintendente della Scuola di musica fino al 2029

Si terrà la prossima settimana il passaggio delle consegne fra Claudio Martini e la musicologa e manager culturale Anna Maria Meo, che il Cda della Scuola di Musica di Fiesole ha nominato soprintendente fino a dicembre 2029.

Direttore del Regio di Parma, con numerose esperienza professionali internazionali, quale percorso l’ha condotta a Fiesole?

"Il mio rapporto con la Scuola è iniziato presto. Dopo la laurea ho frequentato un corso di formazione per operatore musicale, un master, diremmo oggi. Per l’epoca era una iniziativa all’avanguardia che Villa La Torraccia ospitava. A Fiesole ho avuto anche la prima esperienza professionale e se il lavoro poi mi ha portato altrove, il rapporto con la Scuola non si è mai completamente interrotto. Qui hanno studiato musica i miei figli, con Federico che l’anno scorso ha conseguito il diploma in violino. Possiamo quindi dire che ho avuto modo di interagire con Fiesole sotto più aspetti: come studentessa, per lavoro e come mamma".

A luglio scorso la sindaca Scaletti, da poco eletta, l’ha voluta come presidente. Come ha accolto l’incarico?

"Per vicende personali ero rientrata a Firenze e la delega del sindaco mi è apparsa una avventura stimolante anche alla luce della candidatura di Fiesole a capitale della cultura, esperienza che ho vissuto due volte negli anni a Parma. Conosco quindi le opportunità che si aprono e la Scuola sarà parte attiva del progetto. Con la coincidenza della scadenza del mandato del soprintendente Martini, ho quindi deciso di provare questa strada".

In questi mesi di presidenza, che idea si è fatta della Scuola?

"La visione del maestro Farulli e di Adriana Verchiani dell’aspetto sociale e del fare musica insieme, con orchestre e cori, sono nel dna della scuola e su questa strada dobbiamo andare avanti. Oggi però la Scuola è chiamata anche a evolversi e a diventare più internazionale. Gli studenti hanno facilità di mobilità. C’è l’ Erasmus, la scuola coordina il progetto europeo Impact, i diplomi biennali rilasciati a Fiesole sono arrivati a quindici. Tessere relazioni è quantomai importante perché l’internazionalizzazione è il futuro della scuola. Contestualmente serve un impulso per radicarsi maggiormente al territorio perché la Scuola di Fiesole può fare tanto a livello locale. In questo senso la candidatura a capitale della cultura è una grande opportunità".

Fra le esperienza passate quale può tornare utile per Fiesole?

"Negli anni di Parma e della presidenza all’Associazione Opera Europea, che raccoglie oltre 200 teatri, ho capito l’importanza di consorziarsi e riflettere insieme per affrontare i grandi cambiamenti. Grazie a queste esperienze ho intrecciato rapporti con artisti internazionali importanti. Conto, in accordo con il direttore artistico Alexander Lonquich, di portarli a Fiesole".