Spini: “Il Pd rivaluti il socialismo liberale”

Le parole del presidente della Fondazione Circolo Rosselli in occasione del ricordo di Alberto Rosselli

Il presidente della Fondazione Circolo Rosselli Valdo Spini

Il presidente della Fondazione Circolo Rosselli Valdo Spini

Firenze, 19 gennaio 2024 - Oggi alle 17 a Firenze, allo Spazio Rosselli in via Alfani 101 rosso, viene ricordato Alberto Rosselli, deceduto nel capoluogo toscano lo scorso 17 gennaio. Alberto Rosselli, nato il 1 maggio 1937, era il più giovane dei quattro figli di Nello Rosselli, ucciso col fratello Carlo il 9 giugno 1937 dalla Cagoule, organizzazione terroristica di destra francese su mandato del governo fascista italiano.

Il Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, Valdo Spini ha ricordato che Alberto Rosselli, pur impegnato nel corso della sua lunga vita in varie attività e professioni fuori della politica, “ha sempre mantenuto viva la sua testimonianza per gli ideali di Giustizia e Libertà. E' stato sempre disponibile ad intervenire in tutte le manifestazioni e ricorrenze in cui la sua presenza come membro della famiglia Rosselli fosse richiesta, per testimoniare e per incoraggiare”.

“Ne voglio ricordare in particolare una – ha aggiunto Spini -. Dal 13 al 16 gennaio del 2000 si svolse a Torino il primo congresso nazionale dei Democratici di sinistra, la formazione politica costituitasi negli Stati Generali di Firenze del 1998. Il segretario, Walter Veltroni, mi chiese di sentire la disponibilità di un membro della famiglia Rosselli a portare un saluto al congresso. Mi rivolsi ad Alberto che accettò, venne a Torino e pronunciò un bel discorso, molto applaudito. L’invito a lui rivolto aveva un significato politico molto chiaro. Tra i filoni ideali e politici cui il nuovo partito intendeva ispirarsi c’era a pieno titolo il Socialismo Liberale di Carlo Rosselli e si suoi fondamenti, la lotta per la Giustizia e per la Libertà. Vorrei sottolineare – afferma Spini - che la disponibilità alla testimonianza che è sempre stata propria di Alberto Rosselli non è stata vana. Anzi costituisce un seme fecondo per le battaglie dell’oggi e del domani.

"Ricorderò – continua Spini - che, anni dopo, l’apertura pluralistica di quel congresso del 2000 a Torino, venne sostituita da quella che è stata poi, anche autocriticamente definita come “la fusione a freddo tra postcomunisti italiani e postdemocristiani di sinistra”. Non c’era più la stessa considerazione per le altre culture , a cominciare da quella socialista democratica e liberale”. Secondo Spini “oggi che il Partito Democratico sta cercando di ricostruire la sua identità per rilanciarsi dopo la sconfitta subita alle elezioni politiche del 2022, sarebbe il momento di rivalutare questi apporti ed in particolare gli elementi di modernità che sono presenti nel socialismo liberale di Carlo Rosselli. Voglio rivolgere questa riflessione ai parlamentari del Pd riuniti a Gubbio”.

Nic.Gra.

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