Funaro candidata Pd, Del Re non ci sta: “Il partito ha rinnegato i suoi principi”

Firenze, la scelta del nome per la corsa a sindaco crea contraccolpi tra i dem. L’ex assessore aveva chiesto a più riprese le primarie

L'ex assessora Pd a Firenze Cecilia Del Re (foto NewPressPhoto)

L'ex assessora Pd a Firenze Cecilia Del Re (foto NewPressPhoto)

Firenze, 5 dicembre 2023 –  “Il Partito democratico fiorentino ha rinnegato un suo principio fondativo, dopo aver due anni fa dimezzato i numeri dei membri dell’assemblea ed essere arrivati al voto di ieri dopo forzature di ogni tipo”. Lo dice Cecilia Del Re in un comunicato all’indomani della scelta del Partito Democratico per la corsa a sindaco della primavera 2024 a Firenze: Sara Funaro, attuale assessore al Welfare, correrà per la poltrona di primo cittadino. L’ex assessore all’Urbanistica poi defenestrata dal sindaco Nardella era una delle principali competitor di Funaro. Ha chiesto a più riprese le primarie per la scelta del nome. Ma alla fine si è deciso per la scelta diretta. 

"Ci stanno guardando un po’ da tutta Italia – dice Del Re – perché la posta in gioco non è solo Firenze, ma è l’identità del Pd. Paolo Mieli, a Radio24, stamani ha definito una “vergogna” ciò che è stato deciso a Firenze, e il suo sdegno è stato preceduto e accompagnato da molti altri dissensi, in primis da quelli del popolo delle primarie. Che in città è maggioranza, perché i cittadini e le cittadine vogliono scegliere, partecipare. Bastava che la candidata investita si fosse messa a disposizione per scrivere una pagina democratica di partecipazione, ed anche per una pagina femminista, che da questa storia esce indebolita”.

Del Re parla di un grave rischio di spaccatura all’interno del Partito Democratico: “Questa spaccatura racconta di due diverse visioni di partito - prosegue -: uno aperto, plurale e pronto a fare della partecipazione il valore fondante. L’altro teso a proteggere le proprie posizioni e interessi. Lontano dai cittadini, come ha detto anche Graziano Cioni, che di cittadini e consenso popolare dal basso se ne intendeva. Così non è stato, e anche ogni dialogo per la vera unità del partito è sempre stata frustrata. È stato frustrato ogni ascolto di questa voce, e di quella dei 1500 cittadini, associazioni e movimenti che una sera di metà novembre hanno deciso di andare ad ascoltare cosa avevano da dire degli esponenti del Pd. La spaccatura che oggi vediamo non è solo nei numeri dell’assemblea, rischia di essere ben più profonda nella comunità politica che vede nel Pd un punto di riferimento, e si sente spaesata come dai tanti messaggi che mi stanno arrivando”. 

E sulla lotta per l’ottenimento delle primarie Del Re dice: “Ringrazio tutta la comunità del Pd che ha fatto questa battaglia con me in questo periodo – conclude Del Re -, con il coraggio di mettersi contro chi governa il partito ed era additato come eretico solo perché la pensava diversamente e solo perché chiedeva di far partecipare i cittadini, come da quando il PD è nato. Va da sé che ci sono anche visioni diverse di città. Funaro punta sulla continuità, noi chiediamo quelle innovazioni discontinue che partono dal basso e che abbiamo contribuito a raccontare lo scorso 15 novembre: ma anche lì nessuno ha ascoltato, e l’attenzione è andata su altri aspetti. Una candidata senza programma e con un voto spaccato non è una bella partenza. Ma è frutto delle forzature di tempi, prove muscolari e mancanze di dialogo di un partito teso a guardare molto su stesso, e poco a quello che c’è fuori”.

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