
Franco Grillini a Firenze
Firenze, 1 febbraio 2022 - Al suo arrivo al cinema Flora di piazza Dalmazia, a Firenze, Franco Grillini è stato accolto con sorrisi e abbracci affettuosi. In occasione dell’anteprima del film a lui dedicato «Let’s kiss», Grillini ha incontrato il pubblico in sala, accompagnato dal regista Filippo Vendemmiati, suo vecchio compagno di scuola che nel frattempo è diventato un ottimo giornalista e documentarista.
Ad attenderlo nella sala fiorentina alcuni nomi importanti dell’Arcigay fiorentino. Dopo la presentazione all’ultima edizione del festival del cinema di Roma e all’Italian Film Festival di Berlino, il documentario arriva finalmente nelle sale. Purtroppo per soli tre giorni (al Flora fino al 2 febbraio con due spettacoli giornalieri: ore 16,30 e 20.45). Ottantacinque minuti per raccontare l’impegno, la passione, il coraggio, la forza di un uomo che da solo ha «scalato» le montagne battendosi in prima persona per i diritti del mondo gay. Se le cose sono (in parte) cambiate in questi ultimi decenni lo si deve anche e soprattutto a lui.
L’infanzia e l’adolescenza nel mondo contadino, una laurea in pedagogia, gli undici concorsi vinti per poi scegliere il lavoro di bidello. Poi la consapevolezza della propria omosessualità a ventisette anni. Da quel momento nasce quel Grillini che si è fatto conoscere per il coraggio con cui è riuscito ad abbattere molti tabù e luoghi comuni nei confronti del mondo omosessuale. I suoi nemici non si contano ma sono in parte citati e ricordati nel documentario che ha per sottotitolo «Storia di una rivoluzione gentile». E la sua è stata proprio una rivoluzione gentile. Il docu-film è davvero una emozione dietro l’altra dove nessun aspetto della vita privata e pubblica di Grillini viene omesso. Neppure i difficili momenti della malattia che in parte lo hanno privato dell’energia fisica (non certo quella mentale). Ma le emozioni più forti arrivano quando Grillini ricorda l’amata figura della madre Mafalda. E poi la politica che lo porta in Parlamento. Anni difficili e dolorosi costellati da battaglie e da scontri nei talk show televisivi dell’epoca. Poi l'approvazione della legge sulle unioni civili nei giorni più difficili della
"Sono molto contento di essere a Firenze" ha detto in sala Grillini. "Mi fa piacere vedere nel pubblico Michele e Paolo. Sono stato il loro celebrante di matrimonio come si vede nel film. Per questa ragione il film ha anche una impronta toscana".