Scandicci, Ambra Angiolini in scena con ‘Oliva Denaro’

Il 13 febbraio al Teatro Aurora, una storia che parla di libertà, civiltà e riscatto

Ambra Angiolini

Ambra Angiolini

Firenze, 6 febbraio 2024 - Ambra Angiolini è la protagonista di ‘Oliva Denaro’, che va in scena martedì 13 febbraio alle ore 21 e 15 al Teatro Aurora di Scandicci. Lo spettacolo, tratto dall’omonimo romanzo di Viola Ardone e diretto da Giorgio Gallione, va in scena per il secondo appuntamento dell’edizione 2024 di Auroradisera, la rassegna frutto della collaborazione tra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di Scandicci. La storia di Oliva Denaro è un esempio per tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non avere scelta, costrette ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni ‘60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. In un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso. Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. “Ho lavorato insieme a Giorgio Gallione alla drammaturgia - spiega Ambra Angiolini - e gli sono grata per questo lavoro insieme perché non tutti i registi hanno voglia di aprirsi ad un confronto così bello e formativo. Amo molto il mio lavoro e amo scoprirlo come una matrioska in ogni suo aspetto. Abbiamo lavorato dal romanzo al testo teatrale cercando di preservarne la ricchezza e rispettandolo con attenzione e cura. Solo nel finale ho chiesto di poter inserire delle parole di Franca Viola tratte dalle sue interviste: sentivo il bisogno di una parte di “verità legale”. “Un romanzo di formazione che trasuda teatro – dice Giorgio Gallione -. Una storia di coraggio, emancipazione e coscienza di sé. Una scrittura evocativa e profonda dove la voce della protagonista, delicata e rabbiosa, riesce ad essere contemporaneamente racconto personale e collettivo. Una storia “al femminile singolare” che si trasforma progressivamente e quasi eroicamente in un canto di libertà”. Maurizio Costanzo 

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