REDAZIONE FIRENZE

Liceo artistico Porta Romana, il 20 giugno la collettiva d'incisioni

In mostra all’Istituto de Bardi 23 opere calcografiche originali

Il liceo artistico Porta Romana

Il liceo artistico Porta Romana

Firenze, 19 giugno 2025 - 23 opere calcografiche originali in esposizione da venerdì 20 giugno (inaugurazione alle 18,30), alla Fondazione dell’Istituto de’ Bardi, in via dei Michelozzi, 2 in zona Santo Spirito a Firenze. La collettiva d’incisioni è intitolata “Firenze, ieri…” e nasce da un’indagine su luoghi e monumenti che non esistono più, o sono stati notevolmente modificati nel tempo. Le opere sono state realizzate in questi mesi nei corsi di primo e secondo livello dell’Università dell’Età Libera Uel del Comune di Firenze, e nei corsi brevi promossi dal Liceo Artistico Statale di Porta Romana, oltre che durante la mconsueta attività laboratoriale che da oltre 30 anni si sviluppa nei laboratori e con i docenti del Liceo fiorentino. Le opere in mostra sono di Alessandra Ceccarelli, Antonio Magnelli, Barbara Fontana, Beatrice Parigi, Carla Fusi, Clarissa La Viola, Franca Cini, Ilenia Girella, Jennifer Giachi, Laura Felici, Maria Chiara Cecconi, Maria Donatella Pieraccini, Massimo Tassinari, Paola Sardone, Patrizia Gabellini, Roberta Bandinelli, Roberto Nannicini, Sabine Blomqvist, Salvatore Pagliarello, Stefano Milazzo, Tamara Valkama, Tiziana Bucci e Ursula Giachi. Il corso di "Stampa d'Arte" presso il quale si è articolato il progetto è tenuto dal professor Roberto Nannicini, che per 42 anni ha svolto la docenza della disciplina di "xilo, calco, lito" presso la sezione storica di Arti Grafiche del Liceo Artistico di Porta Romana. “Una mostra bella e interessante, frutto dell’incontro tra la nostra Università dell’Età Libera e il Liceo artistico di Porta Romana – dice l’assessora all’Educazione e alla Formazione Benedetta Albanese - l’Università dell'Età Libera rappresenta, ormai dal 1983, anno della sua fondazione, un pilastro fondamentale per la crescita culturale e sociale della nostra comunità; frutto della collaborazione fra l’Amministrazione Comunale e l’Università degli Studi di Firenze, offre un'opportunità preziosa a chiunque abbia desiderio di accedere a conoscenze e competenze nuove, che arricchiscono non solo l'individuo, ma l'intera società”. Le opere in mostra sono realizzate principalmente con tecniche tradizionali quali l’acquaforte, l’acquatinta, la cera molle, la puntasecca, ma sono presenti anche metodi definiti “sperimentali” abbinati a tecniche miste e a quelle di non facile controllo, come la tecnica della ceralacca e la gum-print, e grazie alla padronanza acquisita, nell’uso del segno inciso, molti hanno sperimentato anche soluzioni eco-sostenibili e atossiche. Si opera principalmente su matrici di zinco o rame, ma anche su alti supporti come le lastre di alluminio, latta o su matrici alternative e di riutilizzo come il forex, il tetrapak e altri materiali plastici. Nei lavori spesso prevale il bianco nero, peculiarità delle tecniche incisorie, ma anche il colore è ricercato come pure gli effetti grafici differenti frutto delle conoscenze acquisite nel tempo. Per quanto riguarda i soggetti, l’indagine si è sviluppata intorno al periodo storico della Firenze, prima del riassetto urbanistico e architettonico del centro città e quello precedente legato alla ristrutturazione della “Firenze Capitale d’Italia”. I luoghi sono quelli noti ai fiorentini, come l’area del Mercato Vecchio e quella limitrofa del Ghetto ebraico, il ponte alle Grazie, con le caratteristiche casette delle monache di clausura, il ponte Leopoldo con i piloni neoclassici, la stazione Maria Antonia e tanti altri, tra questi, alcuni meno conosciuti come l’Arco dei “Pizzicotti” o la chiesina di santa Maria Vergine sul ponte alle Grazie o la Porticciola di Piazza d’Arno, il Torrino del Maglio, per citarne alcuni. Le opere sono tratte dalla rielaborazione del tutto personale di ogni singolo corsista, che si è avvalso di materiale iconografico, quali foto storiche, vecchie stampe o immagini pittoriche. Nei lavori possiamo riscontrare una singolare diversità nell’approccio all’opera incisa, frutto di una consolidata personalizzazione, che differenzia gli autori nelle loro proposte originali e interessanti. I soggetti proposti, riconoscibili, sono interpretati liberamente attraverso la caratteristica grafia tipica dell’arte incisoria ad incavo, arricchita dalla sensibilità dell’artista, della propria creatività, del personale linguaggio visivo. La mostra prosegue fino al 29 giugno, con visite su prenotazione.