Dalla guerra al covid, "L'Istituto degli Innocenti in prima fila per l'infanzia"

La rubrica 'Firenze, il tesoro è qui'. L’intervista alla presidente Maria Grazia Giuffrida

Il chiostro dell'Istituto degli Innocenti e la presidente Giuffrida

Il chiostro dell'Istituto degli Innocenti e la presidente Giuffrida

Firenze, 4 maggio 2022 – Nel cuore di Firenze l’Istituto degli Innocenti, di grande prestigio nazionale e internazionale, da secoli opera per la tutela e promozione dei diritti dell’infanzia, dell’adolescenza e della famiglia. Per conoscerne la storia, le attività e le principali iniziative messe in campo in questo periodo abbiamo intervistato la sua presidente, Maria Grazia Giuffrida.

L’istituto degli Innocenti rappresenta una delle più importanti istituzioni della nostra città e un vanto fiorentino nella promozione dei diritti dell’infanzia. Quale la sua storia e la sua odierna attività? “L'istituto nacque come Ospedale degli Innocenti nel 1419 per volontà di una corporazione fiorentina, l’Arte della Seta, e costituì per l’epoca un’istituzione completamente innovativa: il primo brefotrofio concepito come struttura pubblica espressamente dedicata ad accogliere e accudire i bambini che le famiglie, per vari motivi, non potevano sostenere. A distanza di oltre sei secoli di storia l’Istituto continua a interessarsi attivamente dell’infanzia erogando attività educative e servizi di formazione e aggiornamento professionale per operatori nel settore, e fornendo supporto attivo alle politiche sociali per l’infanzia e l’adolescenza attraverso il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza e il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza.”

L’Istituto, nato nel ‘400 come ospizio per fanciulli abbandonati, in che modo ha cambiato nel tempo il suo ruolo alla luce delle molteplici trasformazioni sociali e giuridiche? “La funzione di brefotrofio dello storico Ospedale degli Innocenti si è mantenuta per secoli, adeguandosi in epoca moderna alle funzioni previste dai contemporanei inquadramenti legislativi di tali strutture, in relazione alle mutate necessità sociali. In particolare, a partire dal 2004, l’Istituto degli Innocenti si configura come Azienda pubblica di Servizi alla Persona. Dalle originarie funzioni di assistenza all’infanzia il suo ruolo è oggi incentrato sulla promozione di iniziative che hanno lo scopo di migliorare le condizioni di vita di bambini e adolescenti e di supporto alla donna, alle famiglie e alla genitorialità, in aperto e costante dialogo con le realtà del territorio e collaborando con il Governo italiano, le istituzioni internazionali, gli enti e le associazioni che sostengono bambini, ragazzi e famiglie.”

Quali le principali collaborazioni con enti ed istituzioni nazionali ed internazionali? “Negli ultimi trent'anni - dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza approvata dalle Nazioni Unite nel 1989 - l'Istituto è stato investito di nuovi compiti che si sono integrati con quelli di più lunga radice legati alle funzioni di accoglienza e di gestione di servizi educativi. Sia il governo regionale che il governo nazionale hanno infatti individuato l'Istituto degli Innocenti come organismo e strumento tecnico scientifico di supporto allo sviluppo e al monitoraggio delle politiche per l'infanzia e l'adolescenza. I temi di maggior rilievo in questo contesto – continua Maria Grazia Giuffrida - sono stati quelli della de-istituzionalizzazione, dello sviluppo degli istituti dell'affidamento e dell'adozione (anche internazionale), del lavoro di prevenzione e di intervento sui minori fuori famiglia, del supporto allo sviluppo di servizi educativi per l'infanzia e in generale delle politiche di promozione dei diritti e di partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla loro evoluzione. I riferimenti istituzionali sono dunque principalmente la Presidenza del Consiglio (Dipartimento per le Politiche della famiglia), la Regione Toscana, ma anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, oltre a altre amministrazioni regionali e locali di varie parti del Paese. Nello stesso tempo alcune attività si sono svolte in rapporto a enti e organismi di riferimento internazionale, anche attraverso la partecipazione a specifiche progettualità europee. Il tema della formazione degli operatori ha sempre accompagnato il processo con numerose iniziative che hanno coinvolto l'intero territorio nazionale, mentre numerose banche dati documentano le buone pratiche sviluppate in Italia nei diversi ambiti tematici". Le attuali piaghe della pandemia da Covid-19 e del conflitto ucraino come hanno inciso sul ruolo dell’Istituto? “L'emergenza epidemica e quella della guerra hanno avuto per motivi diversi un impatto negativo sulle condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi. Il Covid-19 ha condizionato la dimensione della socialità costringendo alla revisione delle ordinarie consuetudini di vita e in particolare la prolungata chiusura delle istituzioni educative e scolastiche ha inciso fortemente sul benessere dei bambini, come peraltro anche delle famiglie in generale. L'Istituto è stato in primo piano nel sostenere il processo che ha condotto alla riapertura dei centri estivi prima e delle istituzioni educative e scolastiche poi, supportando la redazione delle linee guida nazionali e accompagnando da vicino il processo nel contesto regionale toscano.”

Il tema della guerra segna questo periodo. Quale è il ruolo dell'Istituto?

“Alcune delle più importanti linee individuate dal Piano nazionale di azione per l'infanzia e l'adolescenza - e segnatamente il tema della partecipazione e dell'ascolto come quello dello sviluppo di servizi educativi di qualità - derivano da una attività di supporto svolta proprio dall'Istituto nei confronti dell'Osservatorio nazionale. Il tema della guerra ha comportato soprattutto l'impegno del sistema nazionale e territoriale della protezione civile, ma ha posto anche in campo una riflessione generale sulle possibili forme di accoglienza che possono realizzarsi in condizioni di emergenza. L'Istituto è stato in primo piano su queste tematiche, considerando che ha accolto una intera comunità a dimensione familiare proveniente dalla provincia di Kiev, composta da 21 bambini e ragazzi accompagnati da un tutore. Ma certo il tema è di carattere generale considerando che oltre 80mila ucraini sono oggi in Italia e il maggior numero sono bambini e donne. Anche la straordinarietà di azioni svolte in un contesto emergenziale dovranno essere rivalutate considerando che un forte elemento condizionale sarà certamente rappresentato dalla durata della guerra e dai tempi che saranno necessari per ripristinare la condizione di normalità nelle zone toccate attualmente dal conflitto". Il complesso monumentale, sede dell’Istituto, progettato da Filippo Brunelleschi in piazza Santissima Annunziata, comprende un museo con un patrimonio artistico e culturale unico al mondo legato alla storia di accoglienza e aiuto all’infanzia e alle famiglie. Ce ne può parlare? “Il Museo degli Innocenti costituisce in effetti una realtà eccezionale nel panorama dell’offerta culturale fiorentina e non solo. Racconta infatti la vicenda secolare dello storico Ospedale degli Innocenti attraverso il prezioso patrimonio artistico, architettonico e documentario di cui l’Ente si fece promotore nel tempo. Molte opere presentate in esposizione furono commissionate direttamente dal brefotrofio, altre vi giunsero con l’accorpamento amministrativo di altri Enti o mediante donazioni e lasciti che attestano i suoi profondi legami col territorio e il riconoscimento sociale che il suo ruolo nell’assistenza all’infanzia, alle madri e alle famiglie in difficoltà ha da sempre riscosso presso la cittadinanza".

Imperdibile la visita al complesso con il suo splendido loggiato brunelleschiano, gli eleganti chiostri, i capolavori di artisti quali Botticelli, Ghirlandaio, Luca della Robbia e i segni e le testimonianze della storia degli ‘Innocenti’ e della loro vita quotidiana. Il museo è accessibile a tutti.

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