Film, Domenico Costanzo lancia 'Un sasso nel cuore'

Il nuovo cortometraggio del regista e le ferite dei bambini

Sul set di 'Un sasso nel cuore' di Domenico Costanzo

Sul set di 'Un sasso nel cuore' di Domenico Costanzo

Firenze, 7 marzo 2023 - Bambini vezzeggiati, pubblicizzati, comprati, venduti, “trafficati”, certamente dai più amati nonostante la potente ottusità di chi può comprenderli tra gli “effetti collaterali”, come quelli che muoiono sotto le bombe in qualsiasi conflitto. Ma chi ascolta davvero il grido dei piccoli? Chi ne coglie la trama di pensieri, durezze, sete di affetto, quando non sanno come dirlo e magari girano nelle città elemosinando?  Il regista Domenico Costanzo punta a cogliere gli effetti di ‘Un sasso nel cuore’, una lacerazione da cui lasciarsi interrogare, attraverso la vicenda di una giovane peruviana che gira per Firenze e sembra sorda a qualsiasi proposta di amicizia, tanto è forte lo sconvolgimento interiore e fisico che si porta dentro e addosso. Gli si rivolge direttamente Dio, il Vivente che ogni giorno, spesso sotto falso nome, si fa accanto all’umanità creata, amata e ferita per non lasciare soli i più deboli. Ascolta il grido dei poveri e dei malati, il grido di ogni Davide alla morte del figlio (“fossi morto io al posto tuo”), la voce dei bambini che di voce non ne hanno, che sono rifiutati o sono soli e isolati nel tempo del Covid. E’ il grido delle madri e dei padri di chi ha figli e cari uccisi in guerra.

L’invito di Costanzo nel suo delicato cortometraggio è a sentire la richiesta di chi dice: “Fermatevi, aiutatemi”. Nella sua pellicola Dio si ferma, lui che ha insegnato a “non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,1-5.10).

Lo sguardo dello spettatore di questo cortometraggio potrà cogliere due alternative nel percorso della giovane protagonista di ‘Un sasso nel cuore’, portando con sé la cura di una carezza e di un'attenzione non scontata. La pellicola è stata selezionata al Paradise International Film Festival (Ungheria) ed è vincitrice del Mokkho International Film Festival in India. Ne sono interpreti: Nelci Latorre Delgado, Marco Becagli, Giuseppe Ferraro, Alessia Keren Diaz Ortiz, Maria Huaman Lume, Liliana Fernandez Seminario, Angel Pimentel, Claudia Berni, Stefano Mordenti, Stefano Severi. Produzione, regia e sceneggiatura Domenico Costanzo. Fotografia: Alberto Cavallini. Aiuto regia: Annabella Dal Canto. Riprese: Paolo Catucci. Fonico: Francesco Squillantini. Scenografia: Marco Doni. Assistente regia: Salvatore Costanzo, Angelo Pandolfi e Gaia Senesi.

Michele Brancale

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