GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Festival Au Désert: la creatività al servizio della pace tra i popoli

Nell'ambito dell'Estate Fiorentina, la sedicesima edizione della rassegna - in programma dal 23 al 25 luglio - trova negli spazi del PARC e dell'Ultravox al Parco della Tinaia i luoghi ideali dove sperimentare l'incontro musicale tra Africa, Europa e Mediterraneo

Il gruppo LOLO, tra gli ospiti d'eccezione del festival

Il gruppo LOLO, tra gli ospiti d'eccezione del festival

Firenze, 22 luglio 2025 - Un ponte per la pace. E' quello che unisce da sedici anni il Festival au Désert di Timbuktu e la Fondazione Fabbrica Europa con l'obiettivo di collegare Africa, Europa e Mediterraneo attraverso la musica, la conoscenza e la pace tra i popoli. Punto fermo dell'Estate Fiorentina, la rassegna di quest'anno - in programma dal 23 al 25 luglio - si svolge al Parco delle Cascine, tra gli spazi del PARC e quelli dell'Ultravox sul prato verde del Parco della Tinaia: luoghi ideali dove alimentare la fiamma della creatività, la condivisione e la convivenza tra uomini e donne. 

Il programma si apre domani al PARC con laboratori, audizioni e workshop curati da Almar'à - L'orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo, protagonista con alcune sue rappresentanti di momenti di scambio, approfondimento e incontro; parigino di nascita, giramondo per professione, Sandro Joyeux inaugura invece la giornata di giovedì al Parco della Tinaia con un repertorio che condensa brani originali e classici della tradizione, ritmi del deserto e strade polverose del West Africa, banlieues parigine e reggae dei ghetti giamaicani. La serata prosegue con l'inedito progetto "Doni Doni", la nuova produzione che vede insieme il suonatore di kora Kalifa Kone, il chitarrista Riccardo Onori, il batterista Donald Renda e il bassista Riccardo Di Vinci, accompagnati dagli innesti alla tromba del canadese Charles Ferris e le scorribande elettroniche di Ghiaccioli e Branzini

Il percorso si conclude venerdì ancora all'Ultravox, dove le discendenti di una rinomata dinastia musicale della Tanzania, Pendo e Leah Zawose, un tempo confinate nelle retrovie come coriste e ballerine, oggi si prendono la scena da cantanti principali, prodotte dalla prestigiosa etichetta Real World di Peter Gabriel; a seguire, ecco Mamah Diabate, maestro dello strumento tradizionale ngoni e per anni al fianco della regina della musica maliense Rokia Traoré, sul palco con il suonatore di kora Jabel Kanuteh e la coppia di apprezzati alchimisti dei suoni formata dal bassista Stefano Pilia e il batterista Marco Zanotti. Tocca infine alla band londinese Kefaya chiudere definitivamente il sipario: mirabile fusione di jazz, elettronica e rock psichedelico, nell'ultimo album "Sound of our mothers" il loro sound si fonde con la voce unica della cantante di etnia hazara Elaha Soroor, evocando le canzoni delle donne afghane con le loro storie di lotta e resistenza.