
Eugenio Montale
Firenze, 16 giugno 2025 - A 100 anni dalla pubblicazione di Ossi di Seppia l'Università di Firenze insieme al Senato della Repubblica e al Gabinetto scientifico letterario G.P.Vieusseux celebra la figura di Eugenio Montale. Il 17 giugno, nella sede della presidenza del Senato a Palazzo Giustiniani a Roma si terrà l'incontro 'Eugenio Montale e i cento anni di Ossi di seppia'. L'evento, si evidenzia, "si colloca in un anno particolarmente significativo: non solo il centenario della pubblicazione di Ossi di seppia, ma anche il cinquantesimo anniversario del conferimento del premio Nobel, avvenuto nel 1975". "L'incontro si inserisce in una lunga tradizione di studi montaliani dell'Ateneo fiorentino, che annovera, tra gli altri, Giuseppe De Robertis, Gianfranco Contini (amico di Montale e critico di 'lunga fedeltà'), Lanfranco Caretti, Mario Martelli, Rosanna Bettarini" afferma Francesca Castellano, docente di Unifi che interverrà all'incontro che sarà aperto dai saluti della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, del presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini e della sindaca di Firenze Sara Funaro. "Si deve proprio a Rosanna Bettarini e a Gianfranco Contini - prosegue - la cura dell'edizione critica delle poesie e delle traduzioni (L'opera in versi, Torino, Einaudi, 1980). L'attenzione all'opera in versi e in prosa di Eugenio Montale prosegue ancora oggi con alcuni importanti progetti di ricerca, tra i quali di grande rilievo il progetto Prin 2022 Letters on the net. Eugenio Montale's correspondence (1915-1981), in collaborazione con le Università di Genova, Pisa e Siena". Montale è stato tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta Ossi di seppia (1925) fissò i termini di una poetica del negativo in cui il "male di vivere" si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio. Questa poetica viene approfondita nelle Occasioni (1939), dove alla riflessione sul male di vivere subentra una poetica dell'oggetto: il poeta concentra la sua attenzione su oggetti e immagini nitide e ben definite che spesso provengono dal ricordo, tanto da presentarsi come rivelazioni momentanee destinate a svanire. Dopo La bufera e altro (1956), raccolta delle poesie degli anni della guerra (Bufera) e di quelli immediatamente successivi, per un decennio si dedica alla critica musicale, teatrale e letteraria, accantonando la poesia. Nel 1963 muore la moglie e ciò dà avvio a una fase di ripresa, in cui il poeta affronta nuovi temi e sperimenta nuovi stili: Satura (1971), Diario del ’71 e del ’72 (1973) e Quaderno di quattro anni (1977). Nel 1967 è stato nominato senatore a vita e nel 1975 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura.