REDAZIONE FIRENZE

Arcetri, un telescopio scruta il cielo giorno e notte a caccia di meteore e bolidi

La camera scatta 30 immagini al secondo per tracciare l’orbita dei bolidi. I primi risultati

La camera e, nel riquadro, il primo bolide individuato il 27 marzo

Firenze, 4 aprile 2019 - Da ieri un piccolo ma potente telescopio montato all’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Arcetri scruterà continuamente tutto il cielo per osservare in tempo reale la comparsa di meteore e bolidi. Lo strumento fa parte della rete Prisma/Fripon, un progetto italo-francese dedicato allo studio delle meteore e di bolidi brillanti che appaiono sui cieli dei due Paesi. Eventi sono dovuti a piccoli corpi celesti (di dimensioni tra qualche mm e qualche metro) che entrano nell’atmosfera terrestre ed esplodono in volo, a volte lasciando dei frammenti a terra.

Lo scopo del progetto è determinare le orbite degli oggetti che provocano questi eventi, studiarne l’origine, e determinare l’area di caduta di eventuali frammenti di meteorite per permetterne la raccolta. Durante il periodo di installazione, la notte dello scorso 27 marzo, la camera ha già rivelato un primo bolide, un oggetto di pochi grammi di massa che è entrato alla velocità di 65km/sec (230.000 km/ora) nell’atmosfera della terra sopra il lago di Garda ed è esploso a 83 km di altezza.

“Episodi come quello appena descritti, dovuti ad oggetti di piccole dimensioni sono molto comuni”, commenta Sofia Randich, direttrice dell’Osservatorio “e non producono alcun danno. Oggetti di più grandi dimensioni possono produrre danni maggiori, come avvenuto in Russia, sopra Celjabinsk, nel 2013. Per fortuna questi eventi sono molto più rari. Lo scopo della rete è anche avere informazioni su questi eventi.”

“La camera fa parte di una rete di monitoraggio costruita tra Italia e Francia e che è collegata a strutture analoghe presenti in altri stati” commenta Filippo Mannucci, responsabile locale del progetto “E’ un’iniziativa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica coordinata dall’Osservatorio di Torino. Queste immagini permettono di capire da dove arrivano i meteoriti e quali sono i meccanismi che perturbano le orbite dei corpi minori del sistema solare e ne provocano l’impatto con la Terra. L’obiettivo finale è ottenere una conoscenza completa di tutti i corpi minori del sistema solare per capirne la dinamica e l’evoluzione fisica”.

La camera prende 30 immagini al secondo per tracciare l’orbita dei bolidi. Un software automatico riconosce l’inizio di un evento, salva le relative immagini e le trasferisce via internet al computer di analisi. Ogni 10 minuti viene presa un’immagine più profonda per la calibrazione “astrometrica” della camera.