ROBERTO DAVIDE PAPINI
Cronaca

Zerocalcare, ritorno in riva all’Arno

Dopo il successo di ’Strappare lungo i bordi’, sempre per Netflix preparerà la nuova serie alla Manifattura

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di Roberto Davide Papini

La bella favola dei cartoon di Zerocalcare continua a parlare fiorentino, e seguendo il corso dell’Arno, un po’ anche pisano.

Dopo il grande successo della serie “Strappare lungo i bordi”, il fumettista romano è al lavoro per la realizzazione della seconda, parte, sempre per Netflix.

Anche in questo caso a realizzarla sarà (in collaborazione con Bao) la Movimenti Production nella sua sede di Firenze presso la ex Manifattura Tabacchi, nello studio fiorentino DogHead Animation, del Gruppo ForFun. È lo stesso dove è stata realizzata la serie su Topo Gigio, tanto per sottolineare la versatilità di questo polo creativo in riva all’Arno, che ha anche una succursale a Pisa.

Ospite a Pescara di Cartoons on the Bay (il festival organizzato da Rai Com e promosso da Rai e dedicato all’animazione, alla transmedialità e alle forme d’arte interattiva), dove ha ricevuto il premio “Sergio Bonelli”, Zerocalcare non svela grandi dettagli su questa seconda serie: "La nuova serie per Netflix non è il seguito o la seconda stagione ma è un’altra storia, un po’ come avviene nei libri - spiega –. È un formato un po’ più lungo di “Strappare lungo i bordi“. Ed è tutto quello che siamo autorizzati a dire senza che Netflix giustizi le nostre famiglie...", aggiunge scherzando.

La soddisfazione per come sta andando la lavorazione è, comunque, evidente: "Questa serie sta andando super bene e sono molto contento", dice Michele Rech, vero nome di Zerocalcare.

Tra le pochissime informazioni trapelate (dalla bocca dello stesso Rech) c’è il formato che sarà fatto da puntate più lunghe dei 15 minuti degli episodi della prima serie.

Il successo non sembra aver trasformato Zerocalcare, che ironizza: "Non, non sono cambiato, a parte il fatto di non dovermi più preoccupare di come pagare l’affitto o le bollette".

E quando gli si fa notare di come sia diventato un punto di riferimento per tanti ragazzini, si schermisce: "Ma io non li conosco... e non penso di essere visto come un punto di riferimento per i bambini. In realtà le persone che incontro sono molto più grandi.

"È vero che la serie su Netflix è stata vista anche da un pubblico di pischelli – spiega – ma io ormai non faccio neanche più le ripetizioni, che era l’unico biglietto che avevo per incontrare i ragazzini. Adesso veramente non so nulla di loro. In ogni caso, per me fare fumetti è proprio un mestiere, ma e anche vero che farlo per dieci anni o ce stà un po’ de passione o effettivamente è abbastanza complicato".

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