di Olga Mugnaini
Una pacifica guerriera, e forse anche per questo più convincente che mai. Il suo pensiero è cristallino e la sua missione totale: salvare il mondo.
Dopo mezzo secolo di carriera, la stilista e attivista inglese Vivienne Westwood, celebre per il suo abbraccio alla cultura Punk degli anni Settanta, continua a creare moda e a combattere gli abusi contro Madre Natura. Anzi, il suo stile e le sue creazioni sono proprio le “armi“ per cambiare le sensibilità e difendere l’ambiente.
Oggi pomeriggio, questa affascinante signora dai capelli bianchi e dagli occhi scintillanti, riceverà a Firenze nell’ambito della XIII Florence Biennale d’arte contemporanea e design, il “Premio Leonardo da Vinci” alla carriera. E nell’occasione lancerà il suo messaggio, sperando che arrivi ai quattro capi del pianeta. “No Man’s Land“ è il titolo della sua lettera-appello, terra di nessuno. Nel senso che la terra non deve avere padroni. Un discorso articolato in 52 pensieri annotati dalla Westwood durante l’anno scorso, che riassume così: "Questa è la mia opportunità per far capire al mondo cosa sta succedendo, perché milioni di persone non sanno cosa sta accadendo. Niente è connesso, se guardiamo alle notizie che riceviamo. E invece tutto lo è. Fino ad ora mi sono impegnata ma non avevo la soluzione, ora ce l’ho: la soluzione è cambiare l’economia, tutto parte da lì. E’ chiaro che dobbiamo fermare la guerre, ma dobbiamo soprattutto modificare i sistemi economici, perché sono quelli a creare inquinamento".
La regina del Punk, che ha iniziato a creare abiti nel 1971 col compagno Malcom McLaren (manager dei Sex Pistols), guida quello che può essere definito uno degli ultimi brand indipendenti al mondo. E fra le sue molte frasi celebri c’è quella specie di ritornello che invita a contenere i consumi: "Buy less, choose well, make it last", compra meno, scegli beni e fallo durare, afferma.
Adesso, nel suo vocabolario è entrata una nuova parola adatta alla sua ‘new economy’: Rewild, ossia tornare a uno stile di vita più connesso alla natura per recuperare i livelli pre-industriali. Ma come fare nel concreto? "Facile – sostiene Vivienne Westwood –: se i governi aiutassero potremmo farlo subito. Un esempio? Se vuoi costruire una casa, prendi in affitto uno spazio e diventi il custode di quella terra. Nessuno dovrebbe possedere un certo terreno-territorio, ma solo Madre natura. Nessun paese dovrebbe poter essere proprietario di una parte di oceano".
E rinnovando l’invito a comprare meno e a comprare meglio, manda un pensiero alla più famosa attivista dei giorni nostri, Greta Thunberg: "Mi piacerebbe darle i miei vestiti - confessa – ma non so se li metterebbe,è una che ha le sue idee. Quando la vedo penso che sia bellissima, autentica, fantastica. Chissà, forse un giorno disegnerò un abito per lei".
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