
Stiamo vivendo davvero? Questa è una domanda importante da porsi. Oggi serve sempre più dare un senso al nostro esistere. Vivere, difatti, ha perso il valore della condivisione. In questi mesi il mondo ha subito una profonda trasformazione, e quello che si è maggiormente perso, è stata la relazione tra le persone. Regole, restrizioni e leggi varie hanno cambiato il nostro mondo. Questo è il motivo per cui oggi possiamo rispondere che no, non stiamo vivendo, ma solo sopravvivendo. Le persone non pensano più a godersi gli attimi, bensì a tornare a casa prima del coprifuoco. La scuola prima era uno dei luoghi dove vivevamo veramente: si socializzava, imparavamo l’uno dall’altro. Non c’erano restrizioni così pressanti. Sappiamo certo che è per il bene comune e la responsabilità viene prima della nostra libertà. Ma dobbiamo ammettere che tutto questo sta avendo un prezzo altissimo sulla nostra esistenza.
Il lockdown è stato molto faticoso. Abbiamo provato a dare valore alle piccole cose, a trovare un senso a questo sacrificio, ma per essere onesti molti di noi si sono rinchiusi dentro loro stessi. Vivere è stato trascorrere le giornate trascinandosi da una stanza ad un’altra, dal letto al divano. Anche la scuola, attraverso i monitor, è diventata distante. Adesso che possiamo uscire, stiamo comunque sopravvivendo, mancano ancora spazi di contatto vero tra le persone e desideriamo con tutto il cuore di poter tornare ad abbracciare la vita come e meglio di prima.