Mafia: "Anche la Toscana non è immune da questo cancro"

Lo ha detto il sindaco Nardella durante la visita a Firenze del direttore della Dia (Direzione investigativa antimafia)

La visita a Firenze del direttore della Direzione investigativa antimafia, Governale

La visita a Firenze del direttore della Direzione investigativa antimafia, Governale

Firenze, 25 gennaio 2018 -  Il direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia), generale di divisione Giuseppe Governale, ha fatto visita oggi al Centro operativo di Firenze dove è stato accolto dal capo centro, Nicola Franco. Governale, spiegano dalla Dia, ha avuto "un incontro con i funzionari/ufficiali e con il personale dell'articolazione toscana, oltre che con una rappresentanza della sezione operativa di Bologna" e "si è soffermato sulle attività concluse, in particolare le ingenti attività di sequestro e confisca di beni al termine di specifiche attività e su quelle in corso, tracciando anche linee d'indirizzo cui attenersi per proseguire con grande impegno l'attività di contrasto ai tentativi di ingerenza della criminalità organizzata".

In particolare, il direttore della Dia Giuseppe Governale "si è soffermato sulla necessità di incrementare gli sforzi nelle indagini patrimoniali per depauperare l'accumulazione di patrimoni illeciti e nell'azione di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici supportando con efficacia l'attività istruttoria antimafia dei 10 prefetti della Regione".

Nel corso della visita il generale Governale ha incontrato il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, il procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo, e, presso la sede del centro operativo, il sindaco Dario Nardella, presente per il 25esimo anniversario dell'istituzione della Dia.

"Troppe volte - ha sottolineato poi  il sindaco Dario Nardella - si trascura il fenomeno mafioso italiano e straniero e il business che produce alle spalle dei cittadini in settori come la finanza, i rifiuti, lo sfruttamento della prostituzione e del riciclaggio. Anche la Toscana, come tutte le altre regioni d'Italia, non può ritenersi immune da questo fenomeno che si ramifica come un cancro. È sempre impressa nei nostri occhi e nella nostra memoria la terribile strage di via dei Georgofili di venticinque anni fa, quando la mafia colpì al cuore la nostra città. Per questo è vitale la coscienza della società civile, a partire dalle nuove generazioni. La mia presenza qui ha proprio lo scopo di rafforzare la collaborazione con la Dia e le forze dell'ordine così da rendere sempre più forte la consapevolezza dei cittadini verso questo cancro che va sradicato". 

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