Viola Park: "Sono tifoso della Fiorentina ma il ricorso era inevitabile"

Intervista con Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra Firenze, che denuncia: "Dopo la presentazione del ricorso sono stato sommerso da insulti e minacce"

Firenze, 11 marzo 2021 -  Dopo il comunicato stampa sul viola Park lei è stato fatto oggetto di insulti e anche di minacce nemmeno tanto velate, se lo aspettava?

Francamente me lo aspettavo: avevo già sperimentato non solo i primi ma anche le seconde nel 2019 dopo il ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato sulla variante all'art. 13 del Regolamento Urbanistico di Firenze, addirittura per due volte dei cittadini infuriati sono venuti nella nostra sede, con brutte intenzioni. Altri insulti e minacce le ho avute io e altri amici dell'Associazione sul ricorso al doppio ponte sull'Arno e circonvallazione di Vallina, solo per rimanere ai fatti recenti. Quindi - toccando il tifo - mi aspettavo quanto sta accadendo da ieri l'altro, che è anche paradossale perché sono anch'io tifoso viola da quando avevo 10-11 anni, dall'anno del primo scudetto.

Qual è il suo stato d'animo?

Può  immaginarlo: sono dispiaciuto per quanto è avvenuto e sta avvenendo, ma continuo a svolgere un ruolo che ho piena consapevolezza essere doveroso per un volontario della tutela. Vorrei spiegare ai tifosi - e a tutti coloro che lo chiedono - perché abbiamo fatto il ricorso: ho cercato di scriverlo e dirlo almeno ai primi che hanno scritto o hanno chiamato, poi sono stato travolto dall'ondata di contatti, e comunque devo purtroppo verificare che i tifosi hanno sulla questione una certezza tautologica: il Viola Campus è qualcosa di straordinariamente bello e necessario, non solo alla squadra e quindi a loro, ma a tutto il territorio (Bagno a Ripoli, Firenze, la Città Metropolitana). Dunque si deve fare, indipendentemente dalle leggi e dalle norme di pianificazione. Per questo, una volta tanto esaltano le Istituzioni, a partire dal Sindaco Casini, il vero regista e demiurgo dell'operazione.  I tifosi quindi ritengono la posizione di Italia Nostra incomprensibile e intollerabile: una vera offesa alla città (non solo alla squadra e alla sua proprietà). Quindi il Campus è intervento meritorio anche sul piano paesaggistico, non solo su quello sportivo e sociale...

Ovviamente i tifosi sono molto sollecitati dal tema, non ritiene la posizione di Italia Nostra troppo rigida?

 Italia Nostra è un'associazione apartitica, laica e liberale è dal 1955 opera per la salvaguardia del patrimonio, avendo come fondamento nel suo statuto l'art. 9 della Costituzione e le leggi di tutela del paesaggio e dei beni culturali  nonché dell'ambiente, della salute e della qualità della vita. L'operazione di cui si parla non è ammissibile per il suo status di intervento privato e anche per la sua entità (coinvolge 22-23 ha e prevede abbondante consumo di suolo con nuovi edifici con cementificazione di ben 2 ettari. Numerosi campi sportivi di cui due con tribune, parcheggi e strade) in un'area dove per lo strumento urbanistico ancora vigente non si può costruire - è campagna fuori dal centro abitato e vincolata dalle leggi di tutela - . Secondo noi è stato autorizzato con dei veri e propri "con giochi di prestigio" (tre varianti fra 2019 e 2020 che IN ritiene illegittime rispetto alla vigente legge urbanistica regionale del 2014), purtroppo anche dalla Regione e dalla Soprintendenza,

Il sindaco Casini di Bagno a Ripoli ha definito Italia Nostra il braccio armato dei comitati: come risponde a questa accusa?

Dispiace che anche il Sindaco Casini abbia inteso offendere Italia Nostra allorché ha detto che essa è diventata il braccio armato dei comitati, e quindi tacciandola di inaffidabilità. Criminalizzare i comitati è un atto grave, mi auguro che Casini chieda scusa per questa frase infelice e offensiva. Italia Nostra ha una propria storia e una sua struttura organizzativa, ma ha sempre collaborato e collabora con i comitati e con le persone di buona volontà sui problemi concreti dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale e della qualità della vita e della salute connesse alla qualità o meglio alle criticità del territorio. Il Sindaco Casini dovrebbe anche farsi l'esame di coscienza e chiedersi se la cosiddetta "comitatizzazione" del territorio e le opposizioni anche giuridiche di associazioni come la mia, non siano anche e soprattutto il risultato di una politica che rifugge quasi totalmente dall'ascolto dei cittadini, che non appllca leggi e intese internazionali, europee, nazionali e regionali sulla partecipazione, gabellando come tale sporadici incontri e conferenze stampa su interventi già tutto decisi come nel caso del Campus e ritenuti scelte sbagliate. I comitati - almeno quelli che si occupano di ambiente e qualità della vita - nascono proprio di fronte a tale vuoto di interesse da parte delle amministrazioni locali.

In ultima istanza cosa si sente di dire ai fiorentini ed in particolare ai tifosi?

Italia Nostra si è sempre dichiarata disponibile a discutere con le Amministrazioni prima e durante e anche dopo l'approvazione di piani e altri atti: sfido il Sindaco Casini a dimostrare il contrario. La realtà è che siamo ghettizzati e quando ci opponiamo a scelte sbagliate e pericolose per le materie per le quali operiamo, da volontari che si autofinanziano, veniamo anche tacciati come talebani. Mi creda, non è un'attività facile, la nostra, ma è nel nostro DNA e cerchiamo di andare avanti.

Domenico Guarino

 

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