Vincere il disagio, operatori a fianco dei ragazzi

Presentato un progetto con educatori che lavoreranno insieme ai quartieri a contatto con i giovanissimi dai dodici ai vent’anni

Dare una risposta concreta alle situazioni di disagio giovanile. A Firenze arriva il progetto "Ecosistema giovani Firenze", grazie ad un investimento di oltre un milione e 200mila euro, finanziato con i fondi europei del React-Eu.

L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore alle politiche giovanili Cosimo Guccione e dai presidenti di quartiere Michele Pierguidi, Serena Perini, Mirko Dormentoni e Cristiano Balli.

Nello specifico si tratta di venticinque educatori professionisti che lavoreranno a contatto con i ragazzi (adolescenti e giovani di età 12-20 anni), incontrandoli direttamente nei luoghi di ritrovo (strade, giardini, piazze) per instaurare con loro relazioni significative, basate sull’ascolto attivo e sulla coprogettazione di attività.

Il primo step è la mappatura del territorio, ovvero l’osservazione dei gruppi di ragazzi che si ritrovano e interagiscono negli spazi cittadini.

La fase successiva è una serie di interventi e azioni, proposti dagli educatori di strada: dai laboratori di street art a quelli di rigenerazione urbana, dalle attività sportive ai contest musicali. Lavorare in squadra è naturalmente uno degli obiettivi. Per questo è stata prevista una cabina di regia del progetto e tavoli di coordinamento del servizio per ogni quartiere.

"In queste settimane si parla tantissimo del disagio giovanile - ha sottolineato il sindaco Nardella - leggiamo di notizie sulle baby gang e sul bullismo ma questo stato risponde, purtroppo, ad una situazione difficilissima che i ragazzi stanno subendo. E lo dico anche da padre. Due anni di Covid sono stati la mazzata finale su una situazione già preesistente di forte disagio giovanile. Gli studi ci dicono che abbiamo un ragazzo su quattro con problemi di depressione, un ragazzo su cinque con problemi di ansia. Sono gli esperti che lanciano l’allarme. Allora noi non possiamo dare soltanto una risposta di repressione di fronte a fenomeni anche di violenza e di vandalismo. L’abbiamo sempre detto: se i ragazzi esprimono in modo sbagliato il loro disagio dobbiamo chiederci perché sono in queste condizioni".

Il sindaco ha parlato del "più grande progetto mai visto prima a Firenze di prevenzione". E ha ripetuto un concetto a lui caro: "Non si risolvono i problemi con la repressione. Si deve coinvolgere scuola, famiglie, istituzioni e lavorare sulla prevenzione".

L’assessore allo sport Cosimo Guccione ha osservato che "il tema dei giovani è fondamentale, abbiamo detto che per due anni la pandemia ha toccato principalmente loro E’ un tema vero che vogliamo affrontare e che affrontiamo non certo da ora ma da quando ci siamo accorti di questa criticità. L’educativa di strada è un servizio che avevamo solo in alcuni quartieri della nostra città, abbiamo deciso di potenziarlo".

Niccolò Gramigni

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