Viale Redi Ambientalisti all’attacco "Alberi sbagliati". Il Comune non ci sta

Italia Nostra accusa Palazzo Vecchio: "Sono stati messi i gingko biloba, ma le sue radici danno problemi. Le radici causano il sollevamento del manto stradale e i benefici ci saranno solo fra oltre vent’anni".

Viale Redi Ambientalisti all’attacco  "Alberi sbagliati". Il Comune non ci sta

Viale Redi Ambientalisti all’attacco "Alberi sbagliati". Il Comune non ci sta

Su viale Redi continua lo scontro tra i comitati - su tutti Italia Nostra – e il Comune di Firenze. Italia Nostra e le altre associazioni si stanno opponendo con tutta la forza possibile alla sostituzione dei pini previsti da Palazzo Vecchio, progetto che l’assessore Andrea Giorgio ha dichiarato invece di voler portare avanti. Ora il nuovo terreno di lotta riguarda addirittura la tipologia degli alberi.

Sì, perché secondo Italia Nostra e il vicepresidente Mario Bencivenni "ci sono carenze progettuali" a cui il Comune non ha risposto. Nello specifico "il Ginkgo biloba è nel posto sbagliato e fanno meno ombra dei pini". La pianta, ha chiarito Bencivenni, "è bellissima ma va bene per un parco e non per una aiuola spartitraffico. Esperienze empiriche dimostrano che l’apparato radicale del Ginkgo provoca il sollevamento del manto stradale. Tutto ciò noi lo avevamo detto anche in passato, lo ripetiamo adesso in modo dettagliato perché l’assessore Giorgio ci ha detto che siamo degli incompetenti. E allora rispondiamo nel merito".

Anche se va detto, su questo specifico punto, che Giorgio non ha mai citato direttamente Italia Nostra. Tra le criticità della pianta secondo Bencivenni c’è anche un problema di sicurezza: "Sì perché si tratta di piante caducifoglie – ha concluso -. D’inverno il pino mantiene una componente vegetale verde che lascia anche passare la luce, mentre il Ginkgo si sfoglia molto facilmente. Ha foglie ‘carnose’, quando cascano può essere un pericolo per coloro che transitano da viale Redi". Italia Nostra sottolinea che "il Ginkgo biloba è nel posto sbagliato. Col taglio dei pini si priva la cittadinanza di un beneficio che forse si potrà riottenere tra 20-30 anni visto che l’accrescimento del Ginkgo è particolarmente lento. Né si può compensare la perdita dei servizi ecosistemici con il raddoppio dei Ginkgo".

Il Comune ha replicato attraverso le parole della direzione ambiente. E anche In modo particolarmente deciso. "Il Ginkgo è una delle specie più resistenti allo smog ed è praticamente immune da malattie causate da funghi o insetti, vive bene in tutti i tipi di terreno. E’ resistente al caldo e al freddo più intenso, vive bene in pieno sole o mezz’ombra. Il suo apparato radicale è profondo. Sono tutte caratteristiche – ribadisce la direzione ambiente del Comune – che ne fanno una specie eccellente sia per il verde urbano sia per filari stradali che nei parchi".

Da Palazzo Vecchio è stato chiarito anche che "i Ginkgo sono classificati come alberi di ‘prima grandezza’ e raggiungeranno i quaranta metri, quindi è falso che" nel tempo "faranno meno ombra dei pini".

Niccolò Gramigni

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