
Pietro Chirico, ad di Chi-Ma Florence
"Non è situazione facile. E i problemi maggiori sono collegamenti insufficienti e burocrazia". Lo dice Pietro Chirico ad di Chi-Ma Florence, la più importante lavanderia industriale dell’area fiorentina, 13 milioni di fatturato e 120 a tempo indeterminato, più altri 50 stagionali nello stabilimento di Scarperia e San Piero.
Come sta andando?
"Nei primi due mesi c’è stata una lieve flessione negli ordini: le tensioni internazionali, la crisi economica. Ma per quanto ci riguarda, continuiamo a lavorare bene. Reggiamo perché lavoriamo per il settore turistico. Ma parlando con i colleghi imprenditori c’è chi registra forti flessioni".
Quali i problemi maggiori?
"Prima di tutto la logistica: ormai andare a Firenze nei tempi dovuti è impossibile: strade interrotte per lavori, semafori per frane e interventi che dovrebbero durare un mese e invece continuano per mesi e anni. Faentina e Bolognese sono un dramma. Si arriva prima a Bologna che a Firenze. Nel nostro lavoro abbiamo un altro problema: a Firenze non possiamo consegnare la biancheria dopo le 9 del mattino. Questo ha costi notevoli perché devi pagare il notturno, ed è difficile trovare persone disponibili a partire dalla nostra sede a mezzanotte".
C’è dell’altro?
"La burocrazia. Per chiedere un permesso si perde una giornata, ci sono fogli e fogli da compilare, più di prima, e con tempi di attesa lunghissimi. Nella nostra azienda abbiamo installato un impianto fotovoltaico di notevoli dimensioni, che copre fino al 40% del fabbisogno elettrico. Ci sono voluti anni per poter concludere".
Paolo Guidotti